Luoghi Simbolici – Castel del monte

Castel del Monte

 

Monumenti Italiani
Questo è un monumento nazionale italiano.

Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall’imperatore Federico II in Puglia, nell’attuale frazione omonima del comune di Andria, vicino a Santa Maria del Monte.

È situato su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri s.l.m. I centri urbani più vicini sono Andria (18 km), Ruvo di Puglia e Corato (21 km).

È stato inserito nell’elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1996.

Indice

 

Storia

Il castello in una stampa del 1890

Il castello in una stampa del 1890

La nascita dell’edificio si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II Hohenstaufen ordina affinché vengano predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Sancta Maria de Monte (oggi scomparsa). Questa data, tuttavia, non è accettata da tutti gli studiosi: secondo alcuni, infatti, la costruzione del castello in quella data era già giunta alle coperture.

Incerta è anche l’attribuzione ad un preciso architetto: alcuni riconducono l’opera a Riccardo da Lentini ma molti sostengono che ad ideare la costruzione fu lo stesso Federico II. Pare fu costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna. Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l’edificio non era ancora terminato.

Fu raramente adibito a feste, fra queste nel 1246 si ricordano le nozze di Violante, figlia naturale di Federico e Bianca Lancia con il conte di Caserta Riccardo Caetani.

A partire dal XVII secolo seguì un lungo periodo d’abbandono, durante il quale il castello venne spogliato degli arredi e delle decorazioni parietali di marmo (le cui tracce restano visibili solo dietro i capitelli) e divenne oltre che carcere anche un ricovero per pastori, briganti e profughi politici. Nel 1876 il castello venne infine acquistato (per la somma di 25.000£) dallo Stato italiano in condizioni di conservazione estremamente precarie, che ne predispose il restauro a partire dal 1928. Nel 1936 fu dichiarato monumento nazionale.[1]

Nel 1996 l’UNESCO lo ha iscritto sulla lista dei Patrimoni dell’umanità per la perfezione delle sue forme e per l’armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell’antichità classica, tipico esempio di architettura militare del medioevo.[2]

 

Descrizione

Pianta

Pianta

L’edificio ha pianta ottagonale (16,30 m per lato all’esterno) e ad ogni angolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale (lato 3,10 m), mentre l’ottagono che corrisponde alla corte interna ha lati di 8,65 m ciascuno. Il diametro dell’intero castello è di 56 m, mentre il diametro di ogni torre è di 7,80 m. Le torri sono alte 24 m e superano di poco l’altezza dell’intera struttura.

 

L’esterno

Entrata

Entrata

Il portale di ingresso principale si apre sulla parete della struttura ottogonale orientata esattamente ad Est, vale a dire di fronte al punto in cui sorge il sole in coincidenza degli equinozi di primavera e d’autunno. Ad esso si accede attraverso due rampe di scale simmetriche, disposte a tenaglia ai lati dell’ingresso, ricostruite nel 1928.

A differenza del semplice ingresso secondario dalla parte opposta (orientata a ponente) dell’edificio (costituito da un semplice portale ad arco a sesto acuto), l’ingresso principale è decorato con due colonne scanalate che sorreggono un finto architrave su cui si imposta un frontone di forma cuspidale.

Ogni parete presenta due finestre: una monofora in corrispondenza del primo piano ed una bifora per il secondo piano, non sempre in asse tra loro. Da questa regola si discostano le facciate orientale ed occidentale (quelle in cui sono posti i due portali) che non presentano la monofora, e la facciata settentrionale, che presenta una trifora per il secondo piano. Ulteriori feritoie sono presenti sulle torri, per dare luce alle scale a chiocciola interne.

Dal punto di vista strutturale è importante notare come le mura tra le torri si ergano direttamente dal terreno, mentre le torri presentano uno zoccolo, messo in risalto nella parte superiore da una cornice in stile gotico.

Ad ulteriore prova della perfezione strutturale dell’edificio si può notare come le tangenti ai lati del cortile interno si incontrano precisamente al centro delle torri ottagonali.

 

Il cortile interno

Accesso al cortile

Accesso al cortile

Vista del cortile interno

Vista del cortile interno

Nel cortile interno la compattezza delle mura è attenuata solo dalla presenza di tre ingressi nella parte inferiore e tre “porte finestre” nella parte superiore. La sensazione all’interno del cortile è che tutto il primo piano funga da zoccolo per il piano superiore, alleggerito dalla presenza di archi ciechi.

Si pensa che al centro di questo cortile in precedenza ci fosse una vasca anch’essa ottogonale, costituita da un unico pezzo in marmo secondo la descrizione del Troyli nel 1743.[3] Una delle molte leggende vuole che questa rappresentasse il Santo Graal[4] che sempre secondo tale leggenda sarebbe rimasto per un periodo all’interno di questo castello.

Sotto la vasca, al centro del cortile, al di sotto del piano di calpestìo è presente una grande cisterna per la raccolta delle acque piovane, aspetto tenuto in gran conto in questo edificio tanto che erano presenti altre cinque cisterne di raccolta all’interno delle torri. Tuttavia attualmente quella al di sotto del cortile interno è l’unica funzionante.

Le alte pareti da cui è formato il cortile interno danno l’idea di trovarsi all’interno di un pozzo che, nella simbologia medioevale rappresentava la conoscenza.

Vista panoramica del cortile interno

Vista panoramica del cortile interno


 

Decorazione

La decorazione dell’edificio, in origine assai ricca ma oggi quasi del tutto scomparsa, si segnala per le chiavi di volta dei costoloni, decorate con creature mitologiche e motivi vegetali, caratteristici del realismo della tarda scultura sveva, di ispirazione romaneggiante (come il Busto di Barletta). Architettura e scultura tradiscono influenze dell’edilizia francese e di quella cistercense.

Ricche cornici in porfido decorano le porte.

La struttura è composta principalmente da tre diversi materiali, la cui disposizione non è casuale ma è studiata per l’effetto cromatico che ha nell’osservatore:

  • la pietra calcarea è sicuramente il materiale preponderante, dal momento che di questo materiale sono composte tutte le strutture architettoniche ed alcuni elementi decorativi. Questo materiale dona alla costruzione una colorazione che va dal bianco al rosato, a seconda del periodo del giorno in cui si osserva l’edificio;
  • il marmo bianco o con leggeri venature, oggi presente solo in rare decorazioni nelle sale, doveva rappresentare in passato il materiale di cui era costituito tutto l’arredo e le decorazioni dell’edificio;
  • la breccia corallina, che dona un’importante nota di colore alla struttura. In passato l’effetto della breccia corallina doveva essere più marcato, dal momento che tutti gli ambienti erano rivestiti di lastre di questo materiale.

 

Ipotesi sulla funzione dell’edificio

Malgrado sia comunemente definito “castello”, l’esatta funzione dell’imponente edificio è tuttora sconosciuta. Privo dal punto di vista architettonico di elementi tipicamente militari e posto in una posizione non strategica, in realtà l’edificio non fu probabilmente una fortezza. Alcuni elementi della costruzione, inoltre, fanno decisamente scartare questa ipotesi: ad esempio le scale a chiocciola nelle torri sono disposte secondo un senso antiorario (a differenza di qualunque altra costruzione difensiva dell’epoca), situazione che metteva in svantaggio gli occupanti del castello contro eventuali assalitori perché sarebbero stati costretti ad impugnare l’arma con la sinistra. Le feritoie, inoltre, sono troppo strette anche per ipotizzare un lancio di frecce.

Anche l’ipotesi che fosse una residenza di caccia, attività assai amata dal sovrano, è messa in discussione dalla presenza di fini ornamenti e dall’assenza di stalle e altri ambienti tipici delle residenze di caccia.

A causa dei forti simbolismi di cui è intrisa, è stato ipotizzato che la costruzione potesse essere una sorta di tempio, o forse una sorta di tempio del sapere, in cui dedicarsi indisturbati allo studio delle scienze.

In ogni caso si rivela come un’opera architettonica grandiosa, sintesi di raffinate conoscenze matematiche ed astronomiche.

Alcune lievi asimmetrie nella disposizione delle residue decorazioni e delle porte interne, quando non dovute a spoliazioni o alterazioni, hanno suggerito ad alcuni studiosi l’idea che il castello e le sue sale, pur geometricamente perfette, fossero stati progettati per essere fruiti attraverso una sorta di “percorso” obbligato, probabilmente legato a criteri astronomici.

Per spiegare la totale mancanza di corridoi si è inoltre ipotizzato che al livello del primo piano vi fosse un tempo un ballatoio in legno, oggi scomparso, dal lato prospiciente il cortile interno, che avrebbe consentito l’accesso indipendente alle singole sale.

 

Motivi simbolici

Vista dal centro della corte interna

Vista dal centro della corte interna

L’edificio, oltre ad essere un esempio di costruzione precisa, è anche un edificio carico di simbolismi che hanno appassionato numerosi studiosi.

L’ottagono su cui è articolata la pianta del complesso e dei suoi elementi è una forma geometrica fortemente simbolica: si tratta della figura intermedia tra il quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, che rappresenta l’infinità del cielo, e quindi segnerebbe il passaggio dell’uno all’altro.

La scelta dell’ottagono potrebbe derivare dalla Cupola della Roccia a Gerusalemme, che Federico II aveva visto durante la sesta crociata, o dalla Cappella Palatina di Aquisgrana.

L’intera costruzione è intrisa di forti simboli astrologici, e la sua posizione è studiata in modo che nei giorni di solstizio ed equinozio le ombre gettate dalle pareti abbiano una particolare direzione. A mezzogiorno dell’equinozio di autunno, ad esempio, le ombre delle mura raggiungono perfettamente la lunghezza del cortile interno, ed esattamente un mese dopo coprono anche l’intera lunghezza delle stanze.

Due volte l’anno (l’8 aprile e l’8 ottobre, ed ottobre in quel tempo era considerato l’ ottavo mese dell’ anno), inoltre, un raggio di sole entra dalla finestra nella parete sudorientale e, attraversando la finestra che si rivolge al cortile interno, illumina una porzione di muro dove prima era scolpito un bassorilievo.

Uno dei due leoni che fiancheggiano il portale di ingresso

Uno dei due leoni che fiancheggiano il portale di ingresso

Sulle due colonne che fiancheggiano il portale di ingresso sono accovacciati due leoni, quello di destra che guarda verso sinistra e viceversa, rivolti verso i punti dell’orizzonte in cui il sole sorge nei due solstizi d’estate e d’inverno.

Si può notare un’altra particolarità nell’edificio: alle cinque cisterne d’acqua presenti sotto le torri, si collegano idealmente cinque camini all’interno. Alcun hanno posto in relazione questa presenza con le parole del Vangelo secondo Luca: Oggi io vi battezzo con l’acqua, ma verrà chi vi battezzerà col fuoco, accreditando così l’ipotesi che la costruzione fosse adibita ad una sorta di tempio.

È stato notato come l’edificio, visto da lontano, appaia molto simile ad una corona e, in particolare, quella con cui fu incoronato Federico II stesso (anch’essa ottagonale).

Volendo idealmente tagliare il portale di ingresso all’edificio con una linea verticale passante per il suo asse, sarebbe possibile vedere una grande F, iniziale del sovrano che la volle e che forse lasciò così la sua impronta e la sua firma. La disposizione delle scale, inoltre, sarebbe stata studiata affinché chiunque esca non possa mai dare le spalle all’edificio o all’iniziale dell’uomo che lo fece costruire.[senza fonte]

Il Castel del Monte costituisce una presenza quasi inquietante che domina il territorio di gran parte dell'Alta Murgia

Il Castel del Monte costituisce una presenza quasi inquietante che domina il territorio di gran parte dell’Alta Murgia

Il numero otto ricorre in vari elementi di questa costruzione: la forma ottagonale della costruzione, del cortile interno e delle otto torri ai vertici, le otto stanze interne, la vasca interna che doveva essere ottagonale, otto fiori quadrifogli sulla cornice sinistra sul portale di ingresso, altri otto sulla cornice inferiore, otto foglie sui capitelli delle colonne nelle stanze, otto foglie sulla chiave di volta, otto foglie di vite sulla chiave di volta della prima sala del piano terra, otto foglie di girasole sulla chiave di volta di un’altra sala, otto foglie ed otto petali su quella della quinta sala, otto foglie di acanto sulla chiave di volta dell’ottava sala, otto foglie di fico sulla chiave di volta dell’ottava sala al piano superiore.

 

Utilizzo dell’immagine di Castel del Monte

La vista di questo caratteristico castello probabilmente non sarà una novità neanche per i meno inclini alle visite turistiche, dal momento che già il 2 maggio 1977, un francobollo da 200 lire ne riportava una veduta prospettica. Lo troviamo di nuovo, questa volta nell’emissione della serie ordinaria, raffigurato nel valore dal 20 lire, emesso il 22 settembre 1980.

Appena ventidue anni dopo, la sagoma del Castel del Monte veniva scelta per la moneta metallica da 1 centesimo di euro coniata in Italia.

L’edificio è stato anche scelto per rappresentare il politecnico di Bari: nello stemma del politecnico, infatti, è presente la pianta dell’edificio.

Luoghi Simbolici – Castel del monteultima modifica: 2011-04-15T18:43:37+02:00da giovannisantoro
Reposta per primo quest’articolo