Viaggio nella Tavola di Smeraldo- tra Protochimica e Filosofia Ermetica.Parte Sesta

Riflessioni sull’Alchimia

di Elena Frasca Odorizzi

Sulla base di queste osservazioni, Aristotele dedusse che, in realtà, ogni Elemento era contraddistinto non da una, ma da due Qualità (1) che permettevano a ciascuna Radice di trasformarsi nelle altre attraverso il mutamento di una o entrambe le sue qualità fondamentali, secondo questo famoso schema:

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  • FUOCO, caldo e secco,
  • ARIA, umido e caldo,
  • TERRA, secco e freddo,
  • ACQUA, freddo e umido.

 

 

 

 

 

 

Notò anche che le trasformazioni tra Radici che hanno una qualità in comune sono più facili, delle trasformazioni nei loro opposti (Aria in Terra e viceversa), ma gli Opposti si possono comunque Unire, attraverso lo scambio delle qualità che non possiedono, generando i due Elementi mancanti. Accanto alla legge di Somiglianza, che vede il simile attrarre il simile, fu postulata, quindi, anche  la legge dell’Unione dei Contrari, (la Coincidentia Oppositorum), che permette la creazione di un numero enorme di miscugli diversi, alterando le proporzioni degli elementi che li compongono, nella direzione richiesta.
Quattro sono dunque gli elementi (2), ma come dice anche Ostane, «di questi l’acqua e il fuoco sono le radici, radices», mentre «La terra e l’aria sono composti di esse». Ciò vuol dire che il  Quaternario degli Elementi, va considerato come una  Doppia Diade, nella quale la Seconda Diade equivale alla Prima, ma a un livello diverso di trasmutazione e quindi  il Fuoco e l’Acqua sono i due principi primi, che nascondo dalla Cosa Unica, e dai quali derivano tutte le altre cose:

«Se prendete fuoco e acqua e, operando come abbiamo esposto nel libro presente, riuscite a mescolarli e a combinarli, nessuno dei due sarà in grado di danneggiare l’altro e la loro unione sarà doppiamente brillante rispetto allo stato primitivo. […] All’inizio gli elementi primitivi furono fuoco e acqua. Accoppiando e combinando fuoco e acqua si formarono numerosi corpi, alberi e pietre (3).»

Ostane aggiunse che «il metodo giusto» per comprendere l’Operazione Alchemica consiste «nel procedere per analogia, agendo per la scienza finale in conformità con il metodo seguito nella scienza primitiva». La scienza primitiva è sicuramente l’Astrologia, perché attraverso questa è possibile creare una sintesi schematica di tutti le corrispondenze, cioè di tutti i rapporti che le Quattro Radici Universali stabiliscono tra sé per creare la molteplicità del Mondo e che gli Esoteristi raffigurano nella formula quaternaria della Tetraktis Pitagorica e del Tetragrammaton Ebraqico. Queste corrispondenze qualitative, grazie alla Legge di Simpatia, mettono in relazione, strato su strato, tutto il Cosmo, ovvero gli Dei, le Forze Celesti, gli Elementi, i Pianeti, le Stagioni, le Fasi Alchemiche, le Fasi della Vita materiale e Spirituale, le Qualità della Materia, i Temperamenti del Carattere (4), i  Minerali, le Piante, gli Animali, e così via. Decriptando questo “Codice Occulto” che racchiude e condensa in sé tutte le conoscenze degli Antichi e riscoprendo i Significati che la Tradizione Astrologica attribuisce, per esempio, agli Elementi e alle loro Qualità, si può comprendere quale sia la loro Azione all’interno dell’Opera Alchemica: il Caldo, rappresenta il «principio dinamico con forza espansiva (accrescimento) e trasformativa (“focolaio d’energia”)»; il Freddo, è il principio statico con potere di assorbimento, concentrazione, conservazione e stabilità. È un Agente di Fissazione e Condensazione; l’Umido, invece, è il «principio di plasticità, veicolo del Caldo, con potere di accrescimento incorporando per assorbimento. È agente di dissoluzione e mescolanza»; il Secco, infine, è il «principio di ritrazione, con il potere di isolare, ridurre e condensare, conducendo alla Solidificazione, fino alla Polverizzazione» (5). Per quanto riguarda gli Elementi, il Fuoco, è un «agente di penetrazione e di trasformazione degli altri elementi». Le sue Qualità dominanti sono il Caldo e il Secco. Attraverso l’analogia tra il diverso grado di calore del Sole durante l’anno e i diversi regimi di fuoco necessari all’Opera, si possono descrivere tre diverse temperature: il dolce calore primaverile del mese di Marzo, (dominato dal segno dell’Ariete), che fa dischiudere la Terra, il forte calore Estivo, (segno del Leone), che nel mese di Luglio fa evaporare tutta l’Acqua dalla Terra, e il tiepido calore Autunnale del Sagittario, che insieme all’Acqua aiuta la Terra a fermentare. Per quanto riguarda l’Acqua, essa è una « forza di rilassamento e dissoluzione che genera lo stato di molle fluidità». Le sue Qualità dominanti sono il Freddo e l’Umido. I tre tipi di Acqua sono: quella calda della Stagione Estiva, (segno del Cancro), in analogia con il liquido solvente che scioglie il composto, quella della Stagione Autunnale, (segno dello Scorpione), che ricorda la macerazione corrosiva e la putrefazione della sostanza e quella fredda e congelata, del segno dei Pesci. Proseguendo troviamo l’Aria, come « forza centrifuga la cui potenza di compressione, quando si diffonde, conduce il corpo allo stato di fluido elastico, che occupa il maggior spazio possibile». Le sue Qualità dominanti sono l’Umido e il Caldo». Anche l’Aria, da intendersi come Vapore Acqueo, può essere illustrata simbolicamente con tre Stagioni: le nebbie umide Autunnali, (segno della Bilancia), l’aria rarefatta invernale, (segno dell’Acquario), e l’aria tiepida primaverile, (segno dei Gemelli), carica di essenze e profumi; la Terra, infine, è valutata per la sua «potenza di coesione che, nella sua forza centripeta, costruisce la solidità del corpo concentrato, ridotto al suo spazio essenziale». Le sue Qualità dominanti sono il Secco e il Freddo. Ci sono 3 tipi di Terra, quella estremamente compatta e asciutta della Stagione Invernale, (segno del Capricorno), che nel mese di Gennaio nasconde e protegge i semi che le fermentano dentro, quella primaverile, (segno del Toro), che nel mese di Maggio brulica di vita desiderosa di riprodursi e quella estiva, (segno della Vergine), che ad Agosto è ormai divenuta sterile, e si prepara ad accogliere nuovi semi e nuova acqua.

Partendo da questa massa sommaria di informazioni e approfondendola attraverso i trattati più strettamente chimici degli Alchimisti, certi passi possono iniziare ad apparire molto meno oscuri, come questo passaggio del Libro delle Figure Geroglifiche, dell’Alchimista Nicolas Flamel (1330 – 1418), nel quale vengono illustrati i diversi trattamenti di separazione, utilizzando immagini del mondo della Natura, per fare riferimento, sia al calore dei raggi del Sole, che al Fuoco, che deve simulare il regime stesso del calore Solare, nei diversi periodi dell’anno:

« Dunque il calore del tuo fuoco in questo vaso sarà, come dicono Hermes e Rosino, secondo l’Inverno, o piuttosto, come dice Diomede, secondo il calore dell’Uccello che comincia a volare così dolcemente dal segno dell’Ariete a quello del Cancro. Devi infatti sapere che il bambino all’inizio è pieno di flegma freddo e latte, che il calore troppo veemente è nemico della freddezza e dell’umidità del nostro Embrione; e che i due nemici, cioè i nostri elementi del freddo e del caldo non si abbracceranno mai completamente se non a poco a poco, dopo aver per prima cosa fatto lunga dimora insieme, in mezzo al calore temperato del loro bagno, ed essendo cambiati attraverso lunga cottura in Zolfo incombustibile. Reggi dunque dolcemente con eguaglianza e proporzione, le tue nature altezzose, per paura che se favorisci più le une che le altre, loro che sono naturalmente nemiche si indispettiscano  contro di te  per gelosia e collera secca facendoti sospirare a lungo. Oltre a ciò le devi intrattenere perpetuamente a questo calore temperato, cioè notte e giorno, finché l’Inverno – cioè il tempo dell’umidità delle materie, sarà passato; perché fanno la pace, e si danno la mano riscaldandosi insieme; e se si trovassero solo mezz’ora senza fuoco, queste nature sarebbero per sempre irreconciliabili. Ecco perchè nel Libro dei settanta precetti è detto: “Fa che il loro fuoco duri infaticabilmente senza smettere e che nessuno dei loro giorni sia dimenticato. E Rasis, “la precocità di maturazione che porta con sé troppo fuoco è sempre seguita da diavolo e dall’errore”. Quando l’Uccello dorato, dice Diomede, sarà arrivato fino al Cancro, e di là correrà verso le Bilance, allora dovrai aumentare un poco il fuoco. [Farai ] lo stesso quando il bell’Uccello, se ne volerà da Libra verso il Capricorno, che è il desiderato Autunno, tempo delle messi e dei frutti già maturi (6).»

Tornando alla Tavola di Smeraldo in questa frase viene insegnato o ricordato, all’Adepto dell’Arte, che ci sono 4 Radici della Cosa Unica, le quali, su un piano rappresentano gli Elementi, e su un altro le operazioni alchemiche, in quanto il Sole, la Luna, il Vento e la Terra, a un livello diverso di realtà sono il Fuoco, l’Acqua, l’Aria e la Terra, ma anche la materia prima, che si manifesta in forma di miscugli di sostanze differenti per composizione (7) e differenziate secondo lo stato di  consistenza, (solida, liquida, e gassosa) o in base alla qualità (fredda, calda, secca e umida).

Quando Ermete ci dice che il Sole è suo Padre, egli intende, come Eraclito che il Padre di Tutto è il Fuoco, perché senza il Calore, la Trasmutazione della Materia non ha inizio:

«9. Il fuoco infatti condensandosi diventa umido e coagulandosi diventa acqua, l’acqua si rapprende e trapassa in terra: e questa è la via in giù. Nel senso opposto la terra si discioglie e da essa nasce l’acqua e dall’acqua le altre cose, in quanto egli [il fuoco] riconduce quasi tutto all’evaporazione del mare: e questa è la via in su. Evaporazioni si hanno sia dalla terra che dal mare: alcune luminose e pure, altre oscure. Il fuoco è alimentato da quelle luminose, l’elemento umido da quelle oscure. (8)»

L’importanza del Calore è confermata dall’argomento trattato nel Libro dei Segreti della Creazione,  cioè dal testo stesso di cui la Tavola di Smeraldo è una sintesi e del quale la Pereira ci offre questo sintetico riassunto:

«All’origine dell’intera realtà naturale sta infatti un unico principio, il calore, che discende da Dio attraverso una serie di passaggi così schematizzabili: da Dio promana il Verbo divino, dal quale è creata l’azione che genera il moto e con esso il calore stesso, dal cui dinamismo ha origine la realtà naturale. L’azione del calore, prodotto della creazione, si differenzia tuttavia in maniera nettissima dall’azione divina. La radicale diversità fra il creatore e il mondo creato è sottolineata sia a livello terminologico (Dio crea; il calore e le dinamiche che da esso discendono, invece, generano), sia attraverso l’enunciazione del principio che tutte le cose che sono generate lo sono attraverso l’azione del simile e del contrario, mentre Dio – l’Inaccessibile – non ha similitudine, non ha specie, non ha contrario. Moto e calore si implicano reciprocamente, senza che sia possibile distinguere una priorità fra i due: è dalla loro azione, dal prodursi del calore dal moto e del moto dal calore, che ha inizio la generazione delle cose naturali, ed è ancora questa dinamica moto-calore che porterà al suo compimento perfetto. Il moto e il calore, tramite un processo per cui il traduttore latino impiega il termine sublimatio, producono la stratificazione della materia primordiale, sostanza incorporea che soggiace a tutta la natura corporea e che non sembra essere altro se non lo stesso calore che, rarefacendosi e condensandosi, si polarizza in due estremità: le qualità del caldo e del freddo. Il dinamismo all’interno del principio unico primordiale, calore-materia-energia, produce una differenziazione all’interno dei due estremi dando luogo  a sette sfere, che corrispondono a diversi livelli d’intensità del calore e sono sede dei pianeti e principio dei segni zodiacali (9). Si ottiene così un ordinamento della materia cosmica, in cui la polarità originaria di caldo e freddo si manifesta attraverso una serie di coppie: alto-basso, leggero-pesante, attivo-passivo, maschile-femminile. La polarità primaria, prosegue il testo, si unisce in connubia (nozze) dalle quali nascono due qualità ulteriori, il secco e l’umido. In realtà le due qualità non sembrano essere il prodotto del calore e del freddo, ma piuttosto la manifestazione del loro livello occulto; attraverso la scissione di ciascuna qualità occulta da quella manifesta e le ricombinazioni possibili si ottiene la formazione di realtà naturali ulteriori e più complesse, fino ai corpi elementari concreti (minerali, vegetali e animali), secondo un dinamismo che presenta sostanziali analogie in tutti i suoi stadi di svolgimento. Le sostanze che, scindendosi al proprio interno, rendono possibile l’unione con i loro opposti danno luogo ad un processo irreversibile e la dinamica interno-esterno, che in tal modo si realizza istituisce un nesso di reciprocità fra alto e basso in cui risiede, […], la nozione chiave della Tabula. Smaragdina […] (10)».

 

NOTE

1) «[…] teoria che costituisce le fondamenta della fisica astrologica di Tolomeo e che gli permette di spiegare scientificamente la natura degli influssi astrali..» AUGUSTE BOUCHÉ-LECLERCQ, L’astrologie grecque, Ernest Leroux Editeur, Paris, 1899, pagg. 25,26, citato in ENZO BARILLÀ, I quattro elementi, qualità, temperamenti, Rivista ricerca ’90, n° 68, Ottobre 2006 on line http://www.enzobarilla.eu/articoli/i%20quattro%20elementi.pdf

2) L’Hortolanus, nel suo Commento, è d’accordo: «[…] la nostra Pietra è nata e uscita da una massa confusa contenente in sé tutti e quattro gli elementi […]» Il Filo di Arianna, 42 trattati di Alchimia dall’Antichità al XVIII secolo, op. cit., p. 27.

3) JACK LINDSAY, Le origini dell’Alchimia nell’Egitto Greco-Romano, op. cit., p.160.

4) Le teorie dei Quattro Elementi di Empedolce e delle Qualità degli Elementi di Filistione, portarono il Ippocrate di Kos (460 – 377 a.C. ), padre della medicina occidentale, a postulare la sua Teoria degli Umori che si trova nel Corpus Hippocraticum, nel trattato Della Natura dell’Uomo. Secondo Ippocrate il nostro Corpo era governato da quattro diversi umori, che a seconda di come si mescolano portano all’insorgenza di malattie se gli elementi non sono in equilibrio (diacrasis) o ci mantengono in salute se giustamente equilibrati (craisi). La terapia  prevedeva di riportare gli umori in equilibrio da cui l’aforisma ippocratico che Contraria contrariis curantur, i contrari si curano con i contrari. Questo fu il primo tentativo, noto, di cercare una causa, una spiegazione fisica alle malattie (principio di causa -effetto), che ricorda molto da vicino la Teoria Cinese dei 5 Elementi, (Vedi NABORU MURAMOTO, Il Medico di Se stesso. Manuale pratico di medicina orientale, Milano, Feltrinelli, 2006, pp. 31 – 45 ). Gli Umori sono:il Sangue che ha sede nel Cuore ed è legato all’elemento Acqua, la Bile gialla che ha sede nel Fegato e corrisponde alla Terra, la Bile nera che si trova nella Milza ed è associata al Fuoco,il Flegma, (o Flemma) che si trova nella Testa e corrisponde all’Aria. Ippocrate riteneva che i Quattro Umori influenzassero anche il carattere stesso delle persone, e identificò quindi  Quattro Temperamenti di base, che oggi chiameremmo “tipi psicologici”, (Cfr. C. G. Jung e la sua elaborazione dei “Tipi psicologici” come archetipi dell’universo umano in grado di far emergere gli Elementi simbolici inconsci della psiche collettiva. ). I Quattro Temperamenti sono: il Sanguigno, associato all’eccesso di Sangue, descritto come rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa, il Bilioso (o Collerico), associato a eccesso di Bile gialla, descritto come magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo,il Malinconico, associato a eccesso di Bile nera, descritto come magro, debole, pallido, avaro e triste, il Flemmatico (o Linfatico), associato all’eccesso di Flegma, descritto come grasso, lento, pigro e sciocco.

5) Sintesi dei significati di Elementi e Qualità da André Barbault in: L’Univers astrologique des quatre éléments, nell’articolo di ENZO BARILLÀ, I quattro elementi, Qualità, Temperamenti, op.cit.

6) Il Filo di Arianna, 42 trattati di Alchimia dall’Antichità al XVIII secolo, op. cit. p. 84, Nicolas Flamel, Il Libro delle Figure Geroglifiche.

7) La nomenclatura sistematica delle sostanze chimiche iniziò a diffondersi soltanto alla fine del XVIII secolo; prima di allora venivano usati nomi di fantasia, che potevano riferirsi anche a più cose contemporaneamente.

8) Testimonianza su Eraclito di DIOGENE LAERZIO,IX 8-9 , in ERACLITO, I frammenti e le testimonianze, op. cit. , pp. 62-63

9) La struttura dell’Universo, che fu accettata fino al ‘600, (vedi Niccolò Copernico e la proposta di un movimento eliocentrica del nostro Sistema Solare), deriva anch’essa dalla filosofia greca.  Aristotele, osservando che il Mondo era composto sia da Elementi tendenti verso l’alto, l’aria e il fuoco, che verso il basso, la terra e l’acqua, collocò la Terra, immobile al centro di un sistema di Sfere concentriche (Geocentrismo). Riprendendo poi l’idea del Cosmo di Filolao, divise l’Universo in due parti, invece di tre la Regione Celeste e la Regione Terrestre, separate dal cielo della Luna. La Regione Celeste è perfetta e immutabile. In essa gli astri erranti, ( i Pianeti), sono trascinati da sfere e si muovono con orbite circolari aventi lo stesso centro. In ordine progressivo si trovavano: la Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove, Saturno, il Cielo delle Stelle Fisse. Oltre questo cielo c’è il Primo Mobile che impartisce il movimento a tutte gli altri corpi, e a sua volta è mosso dalla Causa Prima, per puro desidero intellettivo di conformarsi a essa. Nella Comsogonia Ermetica, come abbiamo visto, al di sopra dello Zodiaco ci sono anche i 36 Decani che influenzano ogni cosa si trovi sotto di loro, ma non sono influenzati da niente, perché «non sono trattenuti nella loro corsa, obbligati ad arrestarsi, non incontrano ostacoli che li forzino a retrocedere, inoltre, non sono coperti dalla luce del Sole, mentre tutte queste cose, gli altri astri le subiscono» e quindi sono «liberi, al di sopra di ogni cosa, come dei guardiani scrupolosi e dei sorveglianti dell’Universo, proteggono abbracciandolo quest’Universo nello spazio di un giorno e di una notte, (ERMETE TRISMEGISTO, Kore Kosmou, scritti teologico-filosofici, op. cit., pp. 49-53)».

10) In MICHELA PEREIRA, Arcana Sapienza, op. cit. , pp. 80-81.

 


Viaggio nella Tavola di Smeraldo- tra Protochimica e Filosofia Ermetica.Parte Sestaultima modifica: 2011-03-23T15:36:00+01:00da giovannisantoro
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