Le chiese Templari

 



Allo spirare del 1984 ebbe luogo in Perugia un convegno internazionale, col concorso di eminenti studiosi, sulla presenza dei Cavalieri Templari in Umbria. Poiché anche noi presentammo una relazione sull’architettura sacra degli Ordini militari, ci siamo risolti a stralciare dalla relazione stessa quella parte che investe il problema delle chiese templari a pianta centrale, problema che evidentemente esce dallo stretto ambito regionale, per concernere invece l’intera architettura europea, e che può conseguentemente offrire aspetti interessanti, in generale. E’ noto che di sovente le chiese templari presentano – come già accennato – pianta centrale, sia rotonda che ottagonale; riguardo a simili forme è stato fino ad oggi affermato che esse derivassero “tout court” dalla rotonda chiesa dell’Anastasis, o Santo Sepolcro, in Gerusalemme; di modo che, tra i due tipi di pianta, l’andamento ottagonale non sarebbe dovuto a nient’altro che ad una deformazione stilistica dell’edificio circolare, cioè ad una scelta occasionale.Ma abbiamo buoni motivi per credere che le cose non stiano proprio così e che al contrario, le chiese ottagonali ripropongano la moschea di Omar in Gerusalemme, ciò che può sembrare di primo acchito sconcertante.Appunto per giustificare il nostro assunto esponiamo qui appresso le relative ragioni, seppure in maniera estremamente ristretta.

Nel 1118 il nobile francese Ugo di Payns raccolse un gruppetto di otto cavalieri, insieme con i quali fondò in Gerusalemme l’ordine dei “poveri cavalieri del Cristo”; poiché essi versavano in condizioni di estrema indigenza, re Baldovino Il li sistemò nel portico del tempio di Salomone; di modo che assunsero il nome di “Templari”. In quel tempo, sull’area dove sorse il tempio suddetto, distrutto dai Romani di Tiro, si elevava la rotonda musulmana detta “Cupola della Roccia”, o moschea di Omar, costruita dal Califfo Abd-al-Mallk (sec. VII d.C.). Presso il fianco sud della spianata stessa – detta in arabo Haram-esh-Sharif – consistente in un’area di forma rettangolare, si elevava una seconda moschea, quella di Al-Aqsa, che non era nient’altro che il resto del portico perimetrale del distrutto tempio di Salomone. Ad essa aderiva una terza moschea detta “Bianca”. Dentro il suddetto porticato si rifugiarono i primi otto Templari, la cui situazione fu ufficializzata da Papa Innocenzo Il soltanto verso la metà del secolo XII, quando fu loro concessa anche la facoltà di costruire chiese e cappelle. L’assetto dell’Haramesh-Sharif che abbiamo descritto è rimasto immutato fino ai nostri giorni.Ciò premesso, diamo un succinto quadro dell’altro complesso architettonico gerosolimitano formato dal S. Sepolcro, distante in linea d’aria circa 400 m. dallo Haram-esh-Sharif; qui Costantino aveva fatto costruire, sopra il Sepolcro di Cristo, un edificio rotondo, chiamato “Anastasis”, o Resurrezione. Ad esso si accedeva passando per un cortile situato dietro un’imponente chiesa basilicale a cinque navate con matronei, nella cui cripta si ravvisava il punto dove S. Elena, madre di Costantino, rinvenne il legno della Croce; tanto per dare un’idea del complesso, si potrebbe pensare alla basilica romana di S. Paolo, dietro la cui abside si trovasse, a qualche decina di metri di distanza, la chiesa di S. Stefano Rotondo: così avremmo un quadro abbastanza somigliante della situazione dei due templi, collocati – si ripete -l’uno dietro l’altro.Il complesso architettonico subì vari rimaneggiamenti, fino a trovare l’attuale assetto definitivo, che è quello risalente ai Crociati; essi conferirono all’insieme l’aspetto di una chiesa romanica, la cui abside maggiore è costituita da quel che resta dell’ Anastasis. L’Anastasis stessa fu a suo tempo (sec. IV d.C.) costruita a pianta circolare perché il tempio di tipo rotondo era espressamente destinato al culto del sovrano, che veniva identificato col Sole-Hèlios: poiché Cristo era il sovrano per eccellenza, ed anzi fu esplicitamente configurato come il Sole, gli fu conseguentemente attribuita l’architettura spettante a tale somma qualificazione e funzione. Tralasciamo qui di descriverne l’ intera struttura e portiamoci allo spirare del secolo VII d.C. quando, essendo Gerusalemme caduta in mano araba, il Califfo Abd-al-Mallk volle costruire sul luogo della spianata del tempio di Salomone (da non confondere col S. Sepolcro), dove la tradizione voleva che Maometto avesse spiccato un volo notturno al cielo, una moschea che espressamente doveva imitare, come architettura, il non lontano tempio del S. Sepolcro. Tuttavia l’edificio, detto la moschea di Omar, oppure la “Cupola della Roccia”, non ricevette pianta rotonda – come l’Anastasis – bensì ottagonale. A nostro giudizio, il motivo risiede nel fatto che il nuovo fabbricato doveva non soltanto copiare e superare per magnificenza la vecchia chiesa dell’Anastasis, ma anche sostituire, per i fedeli arabi residenti in Palestina, la Kaabah ed il circostante ambiente, poiché Abd-al-Malik aveva vietato, per ragioni politiche, l’annuale pellegrinaggio alla Mecca, ove appunto trovasi la famosa pietra nera e l’edificio che la custodisce la Kaabah.E poiché le strade adducenti alla piazza dove sorge la Kaabah avevano un andamento a raggiera, e poiché inoltre il popolo aveva l’abitudine di compiere circumambulazioni intorno alla Kaabah stessa, sembra abbastanza giustificato il credere che l’assetto ottagonale conferito alla moschea di Omar abbia voluto riproporre l’allineamento delle strade e delle case della Mecca, in modo che il fedele – nel percorrere i propri giri intorno alla roccia – non dovesse troppo dolersi del “surrogato” impostogli in sostituzione del luogo genuino. Perciò l’aspetto della moschea di Omar deve essere frutto di un compromesso conciliante le diverse esigenze: da un lato di somigliare al S. Sepolcro, dall’altro di riprodurre in sintesi l’ambiente della Mecca intorno alla Kaabah. Tutto ciò deve aver dato origine alla forma ottagonale sormontata dalla cupola, meraviglioso risultato scaturito dalla simbiosi fra spiritualità (il vocabolo ci sembra lecito) maomettana e cristiana.Quando, dopo la conquista crociata di Gerusalemme, ai Templari fu concessa la spianata del Tempio di Salomone, essi dovettero essere orgogliosi del possesso della splendida moschea, tanto è vero che ne fecero uno dei principali emblemi dell’Ordine, come è chiarissimamente mostrato da un sigillo che la riproduce e che reca la scritta “S. Tñbe Templi Xristi” (Sigillum Turbae Templi Christi).

Conseguentemente ci sembra di non avanzare possibilità campate in aria se riteniamo che il meraviglioso edificio musulmano, tuttora risplendente della propria delicata rivestitura azzurrina, abbia costituito modello per le chiese templari offrenti pianta ottagonale, particolarità che è del tutto inspiegabile se invece si ritiene che l’unico modello sia stato il rotondo edificio della Anastasis. Ritornando brevemente al suaccennato sigillo raffigurante la moschea di Omar, si deve sottolineare che sinora esso è stato reputato una rappresentazione dell’Anastasis: ma quest’ultima chiesa non ha mai posseduto una cupola a forma di cipolla, poiché invece è stata sempre coperta da un tetto a tronco di cono. Né ci sembra sostenibile tradurre la leggenda sul bordo del sigillo stesso “S. Tñ be Templi Xristi” come “Sigillo della cupola del Tempio di Cristo”, tradurre cioè “tuba” come “cupola”, poiché allora la leggenda sarebbe priva di senso; ma poiché la “ñ ” di “tñ be” è superiormente sbarrata, essa va letta “turbae”, cioè moltitudine, raggruppamento, e allora la leggenda acquista un senso (proposta dei perugini Angelo Finetti ed Enzo Marcaccioli): esso cioè è il sigillo di quel contingente (militarmente addetto alla difesa) del Tempio di Cristo.Il fatto che i Templari si definissero, secondo vari sigilli, sia “Milites Templi Salornonis”, sia “TurbaTempli Christi”, sia “Milites Christi” ecc., dimostra che essi si ritenevano qualificati tanto come difensori del tempio di Salomone dove si trovava la loro casa madre, quanto del tempio di Cristo, o Anastasis: erano i soldati del tempio in generale, tempio come “luogo santo”, indipendentemente dalla collocazione che i luoghi santi trovano dentro Gerusalemme.In conclusione, ci dissociamo dalle tendenze espresse più o meno da tutti gli studiosi che hanno trattato il tema dell’architettura templare e che hanno ritenuto l’adozione della forma ottagonale o rotonda, per le chiese a pianta centrale dell’Ordine di cui trattasi, frutto di scelte casuali; riteniamo invece che la preferenza accordata rispettivamente ai due tipi edilizi sia da ascrivere ad una consapevole decisione: vale a dire, dove ci si volle riferire alla chiesa del S. Sepolcro fu adottata la pianta rotonda, e dove invece alla moschea di Omar -naturalmente esorcizzata, benedetta, e consacrata in chiesa cristiana durante l’occupazione crociata di Gerusalemme – la pianta poligonale.


Cripta Templare a S.Giovanni d’Acri – Israele

Quest’ultima soluzione architettonica rappresenta quindi un interessante esempio di “cominixtio” tra idee artistiche cristiane e musulmane le quali, nel contrapposto gioco di elementi appartenenti ai due mondi spiritualmente così diversi, hanno tuttavia trovato una finale, efficace sintesi espressa successivamente in numerose pregevoli realizzazioni dell’Occidente europeo.

Le chiese Templariultima modifica: 2009-11-30T17:23:00+01:00da giovannisantoro
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