La fine dei Templari, le confessioni sotto tortura e il culto della Sindone

cavalieri templari.jpgtratto da: http://lanostrastoria.corriere.it/2009/09/la-fine-dei-templari-le-confes.html

Nel suo recente libro “I Templari e la Sindone di Cristo” (il Mulino editore) la storica Barbara Frale sostiene la tesi che l’idolo segreto venerato dai coraggiosi monaci guerrieri altro non era che la Sindone, il sacro lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo di Gesù Cristo dopo la deposizione dalla Croce. Per sostenere la sua tesi la studiosa porta come prova sostanzialmente tre testimonianze di Templari rese agli inquisitori durante i processi che portarono alla dissoluzione dell’Ordine. Secondo i critici sono prove piuttosto deboli, ma l’autrice, interpellata da Antonio Carioti, afferma che proprio la segretezza era una delle caratteristiche dell’Ordine dei Templari. E aggiunge che uno dei più fidati collaboratori dell’ultimo gran Maestro, Jacques de Molay, apparteneva alla stessa famiglia de Charny nelle cui mani nel 1353 ritroviamo con certezza la Sindone.

Per inquadrare la vicenda può essere utile leggere il numero di agosto della rivista “Storica National Geographic” che dedica il servizio di copertina alla fine dei Templari. A raccontare in maniera chiara la vicenda  è José Luis Corral, professore di Storia medioevale all’università di Saragozza. Fondato nel 1118 da Hugues de Payns, l’Ordine dei Templari aveva come scopo la protezione dei pellegrini che si recavano in Terra Santa. Nel 1187 i Templari furono espulsi da Gerusalemme dopo la vittoria di Saladino e si ritirarono a San Giovanni d’Acri, che nel 1291 cadde in mano dei Memelucchi. Quindi da allora la sede fu Cipro.

Abilissimi nel sistema delle fortificazioni, guerrieri addestrati e spietati, i Templari avevano accumulato un ingente patrimonio economico, quando, meno di due secoli dopo la fondazione dell’Ordine, dovettero subire l’attacco mortale da parte di Filippo il Bello. Soffocato dai debiti (circa trecentomila fiorini d’oro) il monarca francese ambiva a impossessarsi del “tesoro” dei Templari e a fondere quest’ordine con quello degli Ospedalieri.  L’operazione gli riuscì facilmente anche per l’aiuto datogli dal papa Clemente V, il francese Bertrand de Gouth che per volere del re aveva trasferito la sede del papato ad Avignone. Il colpo di mano avvenne il 14 settembre 1307 quando una serie di funzionari reali furono mandati nelle varie province con lo scopo di radunare un esercito di cinquantamila uomini che dovevano eseguire un ordine segreto custodito in una busta che doveva essere aperta soltanto il 13 ottobre.

Ventimila Templari che vivevano nelle tremila commende francesi vennero catturati. Nessuno, per l’effetto sorpresa oppose resistenza. Fiduciosi in un intervento della chiesa in loro favore, allo stesso modo non si opposero nemmeno i Cavalieri di Cipro. Negli anni successivi si svolsero processi cui molti arrivarono dopo aver subito inaudite torture. Alcuni Cavalieri, compreso il gran maestro Jacques de Molay, confessarono i crimini di cui erano accusati – i capi d’accusa andavano dall’omosessualità al furto alle pratiche demoniache – e venivano, se non morivano sotto tortura, condannati all’ergastolo. Coloro che ritrattarono le confessioni furono condannati a morte. Come avvenne a de Molay che fu bruciato nel 1314 sul rogo a Parigi. Nel marzo 1312 il concilio di Vienne aveva intanto soppresso l’Ordine dei Templari.

La fine dei Templari, le confessioni sotto tortura e il culto della Sindoneultima modifica: 2009-11-29T10:53:00+01:00da giovannisantoro
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