Il sottile meccanismo dell’arresto

Di B. Frale

Il 13 ottobre 1307, con un atto completamente illegale ed im- provviso, tutti i Templari di Francia furono imprigionati in un sol giorno per ordine di Filippo il Bello; grazie ad un accordo che il sovrano aveva stretto in maniera autonoma dall’autorità pontificia con il capo dell’Inquisizione di Francia, il domenicano Guillaume de Paris, fu innescato contro i prigionieri il terribile meccanismo del Tribunale che si applicava alle persone sospette di eresia.105
L’arresto costituiva un sopruso in quanto i Templari erano un or- dine religioso, inoltre una serie di privilegi accordati dai papi ne avevano riservato il giudizio al solo pontefice.106
L’ordine del Tempio osservava sin dalla sua fondazione un voto di fedeltà assoluta alla persona del papa, probabilmente un’eredità lasciata da san Bernardo di Clairvaux che fu fondatore spirituale dell’ordine e suo primo patrono;107 nell’etica specifica dei Templari, infatti, il papa non era semplicemente il Vicario di Pietro ma la sua persona si identificava con quella del santo, tanto che si rivolgevano a lui chiamandolo Nostro Padre l’Apostolo.
La normativa esprimeva questo legame in maniera molto evi- dente, come quando sanciva, ad esempio, che il papa era padrone assoluto dell’ordine subito dopo Nostro Signore;108 in effetti queste norme trovano un riscontro preciso nelle parole pronunciate dai capi dell’ordine durante il Concilio di Lione del 1274, quando si vagliava quel progetto di fusione che rischiava di ridurre il Tempio ad un vasto salvadanaio senza serratura che i sovrani europei avreb- bero saccheggiato per i loro interessi. Amareggiato e scoraggiato dinanzi ad una simile prospettiva, tuttavia il Gran Maestro aveva ribadito:

Siamo figli sottomessi di Santa Romana Chiesa, e lo saremo sempre, con l’aiuto di Dio. Siamo figli dell’obbedienza, lo saremo ancora: e terremo fede
a quel voto fatto per tutta la vita di servire la difesa della Terrasanta. Per essa

daremo tutto ciò che abbiamo, pronti ad offrire con gioia anche la vita se-
condo la volontà del Padre Nostro.109

Proprio in virtù del legame speciale stabilito con la Sede Apo- stolica l’ordine del Tempio aveva ricevuto il privilegio di essere esente dalla giurisdizione sia laica che ecclesiastica, concessione
in virtù della quale diveniva praticamente inattaccabile e sottomes- so solo all’autorità del papa; in questa corazza d’invulnerabilità
che rivestiva l’ordine c’era però un punto debole derivante da un episodio accaduto nei primi decenni del Duecento.
Al tempo di Onorio III diverse regioni della cristianità occi- dentale, e in particolare della Francia, erano state interessate dalla propagazione dell’eresia catara che aveva fatto molti proseliti an- che tra le fila della Chiesa; nel 1221, data la gravità del momento,
il pontefice aveva concesso all’inquisitore della Tuscia la facoltà straordinaria di procedere con le indagini persino nei confronti
degli ordini esenti da qualunque giurisdizione, cioè i Templari, gli
Ospitalieri e i Cistercensi.110
Si trattava di un provvedimento d’emergenza e soprattutto det- tato da una situazione particolare, tuttavia quella facoltà in seguito non venne mai revocata dai pontefici e perciò rimase in vigore, come una specie di arma latente che in futuro avrebbe anche potuto essere usata contro i tre ordini privilegiati.

Il sottile meccanismo dell’arrestoultima modifica: 2011-10-23T19:05:00+02:00da giovannisantoro
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