Louis Claude de Saint Martin

Saint Martin è stato Massone. Ha ricevuto la luce prima di incontrare l’Ordine degli Eletti Cohen. Willermoz lo conferma. Potrebbe essere accaduto nella Loggia Scozzese La Concorde, fondata nel 1745 all’Oriente di Tours, che contava tra i suoi membri Burdin (che sarà Venerabile nel 1763 o 1764), di cui Saint Martin conosceva ed amava la famiglia.
Saint Martin ricevette in una sola volta i tre gradi Cohen, detti “du Porche”, attraverso il fratello Baudry de Balzac, tra l’estate dei 1765 e l’inverno dei 1768, probabilmente nel 1765 o 1766.
Tra il 25 novembre ed il 15 dicembre 1768 Grainville e Balzac (molto probabilmente) lo fecero Commendatore d’Oriente.
Martinès de Pasqually lo ordina Réau-Croix verso il 17 aprile 1772.
Nel 1773 Saint Martin si associa alla richiesta che i Fratelli lionesi indirizzano a Weiler. Nel 1774,viene ammesso ad essere ricevuto nella Stretta Osservanza Templare. Ma, giunto il momento, dà forfait.
Nel 1785, allo scopo di qualificarsi per l’entrata nella Società degli Iniziati, Saint Martin accetta di essere affiliato alla Loggia Scozzese Rettificata La Bienfaisance all’Oriente di Lione, investito Chevalier Bienfaisant de la Cité Sainte (Eques a leone sidero). Il 24 ottobre è accolto Professo e Gran Professo.
Nel 1790 chiede di essere cancellato dai registri massonici dove da tempo figurava solo nominalmente (il suo nome appare nei quadri di loggia dal 1786 al 1791).
Saint Martin non appartenne al Rito dei Filaleti benché, secondo Savalette de Lange, vi sia stato candidato al dodicesimo ordine nel 1782. Invitato al loro Convento dei 1785, non vi partecipò.
Saint Martin ha fatto parte delle società para-massoniche seguenti:
a) La Società degli Iniziati, fondata sulle istruzioni dell’Agente Sconosciuto ed alle sue attività. Accolto il 4 luglio 1785, dopo essere stato investito Chevalier Bienfaisant de la Cité Sainte;
b) La Società filantropica, di cui fu membro fondatore nel 1780 e nell’annuario del quale compare fino alla sua morte;
c) La Società dell’armonia di Mesmer; accolto il 4 febbraio 1784.
Il simbolismo massonico, il vocabolario massonico hanno lasciato le loro tracce negli scritti di Saint Martin.
Il pensiero massonico, anche. Ciononostante, la Massoneria che Saint Martin gradì un tempo, e alla quale restò sempre riconoscente, fu quella degli Eletti Cohen, molto particolare in verità, e non è stato l’aspetto massonico della setta martinesista ad averlo maggiormente sedotto.
Il testo seguente esprime piuttosto bene il sentimento e l’opinione più o meno costanti in Saint- Martin relativamente alla Massoneria: “Le persone che hanno inclinazione per istituzioni e società filosofiche, massoniche e altre, allorquando ne ricavano buoni frutti, sono molto portate a credere che lo devono alle cerimonie e a tutto l’apparato in uso in queste circostanze. Ma prima di affermare che le cose stanno così come pensano, occorrerebbe aver tentato di mettere anche in pratica la massima semplicità e l’astrazione intera di ciò che è forma, e se allora si raggiungessero gli stessi risultati, sarebbe fondato attribuire questo effetto ad un’altra causa e ricordarsi che il nostro Grande Maestro ha detto: “Ovunque sarete riuniti in mio nome, io sarò in mezzo a voi”. (Mon livre vert, articolo inedito).
Nota
Il problema dei rapporti tra Saint Martin e la Massoneria, che tocca numerosi altri problemi, è stato trattato nei seguenti studi: “Saint Martin Franc-Maçon” – L’Initiation, aprile-giugno 1965, pp. 82-91; “Louis-Claude de Saint Martin et la Franc-Maçonnerie” – Le Symbolisme, gennaio-giugno 1970, pp. 123-180, luglio-settembre 1970, pp. 285-307, gennaio-febbraio 1971, pp. 43-73. Introduzione a “Des erreurs et de la vérité – Oeuvres majeures, t. I (1975). Complementi si trovano nel “Calendrier de la vie et les écrits de Louis-Claude de Saint Martin“, nonché in “Saint Martin et la Franc-Maçonnerie, additions et précisions”, nelle Chronique Saint Martinienne, passim.
Louis Claude de Saint Martinultima modifica: 2010-10-23T20:48:00+02:00da giovannisantoro
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