L’Alchimia Sessuale, il suo significato e i suoi rapporti con la Magia Sessuale “moderna”.

Quarta parte
La Magia Sessuale e le Teorie Energetiche

1) La Via Energetica nel Simbolismo Esoterico Occidentale e Orientale.

L’Energia Sessuale, che viene risvegliata con la Magia e l’Alchimia, è la stessa che in India è chiamata Kundalini e che i Cinesi identificano con il Ki. In Occidente l’Alchimia codifica il sistema energetico umano con il Caduceo di Mercurio e i suoi due Serpenti intrecciati intorno al bastone centrale. Nella Cabala i serpenti si trasformano nei tre pilastri dell’Albero della Vita: uno centrale e due laterali la cui funzione ricorda quella dei bracci di una Bilancia Spirituale con cui cercare un equilibrio interiore dinamico. In Cina, i pilastri sono localizzati uno anteriormente e l’altro posteriormente alla colonna vertebrale e i loro nomi sono Meridiano della Concezione e Meridiano Regolatore.  Il primo agisce sull’energia Yin e presiede agli organi sessuali, il secondo su quella Yang, scorrendo «lungo tutta la spina dorsale, come ne fosse il pilastro [1]». Yin e Yang sono i due principi spirituali che uniti insieme formano il Tao, la Via dell’equilibrio degli opposti complementari. «L’energia vitale dell’universo [2]», si distribuisce attraverso canali “secondari” che si intersecano con i due principali e possono venir stimolati anche con altri sistemi, come l’Agopuntura o la Digitopressione. In India i due meridiani sono conosciuti come Ida e Pingala, due canali posti lateralmente e intorno al canale mediano della colonna vertebrale, Sushumna, cioè la Via lungo la quale il  “Serpente” (Kundalini) sale e scende:

«Si parla […] di un asse dritto detto “infinito”, ananta, che si estende fino all’ugola e contiene i livelli della realtà che vanno dagli elementi sottili alle energie kala. In altre parole dalla kundalini risvegliata sorge un asse che simboleggia la via regale – la sushumna – il quale, andando al centro , fino a lambika, termina nel brahmarandhra, e l’universo intero prende l’aspetto di un loto [3]. »

Gli specifici punti, lungo i quali i Serpenti, i Cammini, i  Meridiani e i Canali si incrociano, corrispondono a  nodi energetici che in India sono detti Chakra e nella Cabala, Sephiroth. Tutti i popoli riconoscono, quindi, l’esistenza di un’energia che scorre, si concentra, si distribuisce si blocca (e si sblocca), viaggiando nella colonna vertebrale e distribuendosi lungo tutte le vie e centri del Sistema Nervoso e del Sistema Endocrino, in un sistema di ricircolo e scambio continuo. In questa prospettiva, lo stesso essere umano viene considerato, nel suo insieme, un unico potente canale di comunicazione tra i diversi piani dell’essere e dell’universo, capace di ricevere, trasformare, far circolare e ritrasmettere la benefica Luce Spirituale o Fluido Cosmico, di cui ogni cosa è intimamente composta [4].
Ovviamente, queste perfette metafore energetiche, non sono sorte dal niente, ma hanno avuto origine nel corso dei secoli, attraverso la sovrapposizione di vecchie conoscenze e nuove scoperte. Se Georges Bonnet, agli inizi degli anni ’60 del novecento, si sentiva ormai sicuro nell’affermare che «Ci sono, attorno alla sessualità […] differenti forze o complessi di forze, effluvi, vibrazioni, onde ecc.» , paragonabili alla “cosa unica” degli Alchimisti (che possono essere manipolate, catalizzate, dinamizzate e moltiplicate [5]), lo poteva fare grazie alle teorie magiche ottocentesche di Mesmer e Randolph:

«Queste vibrazioni sono più o meno sottili o dense, imperiose o bonarie. Poco importa, ma conviene farsi ricettivi nei loro confronti, prenderne materialmente coscienza grazie al “sentire psichico”di cui abbiamo detto, e poi manipolarle per mezzo di un organo mentale che ognuno possiede e che, simile a una mano, si dimostra adatto a plasmare, triturare, modellare e conferire a questi complessi di onde o forze questa o quell’altra forma voluta. Possiamo dire di trovarci finalmente, con questi complessi di forze, in presenza di quella speciale sostanza da cui tutte le forme sottili o dense sono derivate in questo mondo, e che gli antichi ermetisti chiamavano “la cosa unica”? Sì, ma con una piccola precisazione, però: Forze che la sessualità catalizza, dinamizza e moltiplica.
L’esoterismo insegna che questa sostanza-madre obbedisce all’iniziato, al mago, all’uomo adulto o “rinato”, cioè all’uomo cosciente e liberato, che ha raggiunto la sua piena maturità virile. E’ proprio così. Questa “cosa unica” accorre al richiamo dell’uomo, gli si presenta e gli si offre, in piena naturalezza, grazie ad un semplice desiderio, affinchè egli modelli nel suo laboratorio mentale, allo stesso modo dei vasai che lavorano l’argilla, tutte le forme o vasi che vuole, le prime create dalla pressione, i secondi dal movimento di aspirazione… Bene, si dirà. Ma il sesso, in quest’affare, che ruolo svolge? Beh, è sia catalizzatore che accrescitore. Facilita l’operazione, la rende più rapida ed efficace. Gli conferisce ulteriore potenzialità e capacità. Causa, inoltre, all’apice della sua capacità di radiazione o irradiazione, l’azione dell’indispensabile risonanza sanguigna… [6]»

2) Dal Magnetismo di Mesmer alla Polarizzazione dei Sessi di Randolph

L’idea di un’Anima del Mondo, che collega ogni essere vivente e ogni piano della realtà è sempre stata presente in Occidente, a livello religioso e filosofico, fin dalla più tarda antichità animistica e panteistica. È con l’età moderna però che si affaccia anche nel mondo proto-scientifico, grazie a un personaggio fondamentale del XVIII secolo, il medico tedesco Franz Anton Mesmer (1734 – 1815). Come protagonista dell’età dei lumi, nell’interessarsi di scienze naturali, alchimia, esoterismo, esorcismo, filosofia e mistica, cercò di dare un indirizzo il più possibile razionale a tutte queste discipline, introducendo un nuovo paradigma culturale, che influenzò le epoche successive: il mesmerismo. Egli credeva che una «forza magnetica» riempisse l’universo connettendo gli esseri viventi, la terra e i corpi celesti. Quando ci si accorse che i pazienti miglioravano non per la forza magnetica delle calamite, da lui usate, ma per la suggestione mentale che riusciva a indurre in loro, la sua teoria prese il nome di «magnetismo animale», rendendolo pioniere dell’ipnosi, dello spiritismo e del culto dell’Essere Supremo:

«Mesmer – come oggi si riconosce –  ha inventato il culto dell’Essere Supremo prima di Robespierre, l’ipnosi prima di Braid, il New Thought prima di Quimby, l’attenzione per l’inconscio prima di Freud. Non stupisce, pertanto, che abbia inventato lo spiritismo prima delle sorelle Fox. La teoria del magnetismo animale di Mesmer si fonda sull’idea dell’esistenza di un “fluido universale” sostanza sottile che pervade tutto l’universo senza lasciare spazi vuoti. Il fluido circola pure nel corpo umano: anzi nel caso di un blocco o stasi della circolazione, insorge la malattia che si può curare con la “magnetizzazione” […] [1]» .

Samael Aun Weor, nel “Matrimonio Perfetto”,  riporta una pratica di Arnoldo Krumm-Heller (1876 – 1949), il quale oltre a essere un massone “di frangia”, iniziato all’O.T.O. da Reuss,  patriarca di una chiesa gnostica, fondatore di  una Fraternitas Rosacrociana Antiqua, interessata a forme di magia sessuale [2] ,  fu anche un magnetizzatore sulle orme di Mesmer:

«Sappiamo che nel magnetismo comune il magnetizzatore comunica i fluidi al soggetto, e se il primo ha risvegliato queste forze può guarire il secondo. La trasmissione del fluido magnetico si fa, in genere, attraverso le mani o attraverso gli occhi, ma è necessario dire che non c’è conduttore più poderoso, mille volte più forte, mille volte superiore agli altri, del membro virile e della vulva come organi di ricezione. […] Quando le coppie si magnetizzano reciprocamente le cose vanno bene e la felicità costruisce il suo nido nel focolare. Quando un uomo e una donna si uniscono qualcosa si crea. […] Costoro hanno educato le loro ghiandole con la magia sessuale. Sono uomini-dèi [3]

La scoperta della possibilità di influenzare le persone attraverso un “fluido magnetico”  spaventava la gente comune, preoccupata di poter essere “plagiata in massa” senza neanche accorgersene [4], al contrario gli Esoteristi fecero propria l’idea di questo fluido psichico universale, con il quale poter meglio motivare le cause e gli effetti della loro magia cerimoniale sessuale. Neanche lo Pseudokremmerz sfugge alla necessità di far riferimento al magnetismo e alle sue relazioni con il mesmerismo, dandone la propria versione:

«La parola magnetismo è presa come l’astrazione fisica di questa trasmutatrice o Cupido (da cui cuprum, latino che significa rame metallo essenzialmente della Dea Venere) che tipicamente si manifesta in forma visibile nella calamita in relazione al ferro; da calamita (magnes in latino) si è fatta la parola magnetismo o calamitazione, base di tutta la scienza di trasmutazione. […]. Dal tutto qui esposto risulta che: tutte le cose nel periodo Venereo sono soggette alla forza magnetica, se passive, e sprigionano la forza magnetica se attive. Che nell’uomo la volontà determinata di assorbimento è magnetismo verso le cose volute. Che ogni manifestazione della volontà umana è egualmente magnetica e passiva [5].» ; «L’errore comune è di credere al magnetismo solamente nella forma studiata dai profani, cioè solamente nell’azione di un agente attivo su di un corpo passivo umano, tanto da vederne l’apparente fenomeno di sonnambulismo, fenomeno ipnotico fino alla catalessi totale, e si immaginano il fluido che si sprigiona dalle mani e invade il corpo del soggetto. Gli ipnotisti gridano: non vi è fluido, ed hanno ragione perché essi non lo immaginano. I magnetizzatori della scuola mesneriana dicono invece: tutto il magnetismo è fluido, ed hanno ragione lo stesso perché lo immaginano e lo creano. Nella scuola sacerdotale magica, di cui noi siamo i depositari di tutti i segreti, non si magnetizza né col fluido, né senza fluido, ma in tutti i modi, col contatto, col fiato, coll’incantesimo, con lo scongiuro, con la musica, con l’effetto fisico, con l’amore sensuale, con la fame, con la voluttà dello stomaco, con le bevande narcotiche o filtri chimici… perché uno è il magnetizzatore potente, tutti gli altri sono accessori e mezzi transitori, la Volontà. Non tutti sono capaci di un atto semplicissimo, e pure eminentemente magico, cioè del mag umano, di Volere e di fissare la propria volontà per ignoranza assoluta e tapina della conoscenza della volontà umana [6]

Prima ancora, però, che Kremmerz nascesse, l’esoterista  più versato nelle conoscenze segrete dell’Arte della Magia Sessuale era Pascal Randolph (1825-1875):

«Tutta la magia operativa si basa sulla legge delle corrispondenze, delle “simpatie” e delle polarizzazioni [7]

Randolph non pubblicò nessun libro chiamato Magia Sexualis. Il volumetto del 1931, «non corrisponderebbe ad un testo stampato, ma a parti di un manoscritto contenente istruzioni destinate ai membri di Eulis Brotherhood, completate da note esplicative fornite a costoro dal loro Maestro e da essi trascritte [8] » . La Fraternità di Eulis, fu l’ultima organizzazione frequentata e creata da Randolph verso il 1870 e sembra che un violento antagonismo sorse tra  lui e «Elena Petrovna Blawatsky, la creatrice del teosofismo moderno, ossia la Società Teosofica, e al primo non fu risparmiata l’accusa di “magia nera” [9]. » In effetti anche in questo libro vengono esposte una serie di ricette e incantesimi, che riguardano aspetti più materiali che spirituali:

«Passeremo ora alle operazioni sessuali propriamente dette, l’efficacia delle quali non è completa senza la considerazione di tutto quello che è stato spiegato fino qui. Tali operazioni stanno alla base dei misteri noti sotto il nome di Mahi Kaligua e derivano dal principio eulidico di cui si è parlato all’inizio di questo libro.

Si può ricorrere ad esse  per fini assai diversi, ma qui ci limiteremo a indicare i sette fini principali: 1) La carica dei «volt» e di altri condensatori fluidici, 2) la rigenerazione della forza energetica vitale e il rafforzamento del potere magnetico. 3) La produzione di una influenza magnetica in vista dell’assoggettamento della donna all’uomo o dell’uomo alla donna. 4) L’affinamento dei sensi, e in genere, delle facoltà psichiche. 5) La determinazione del sesso del bambino che si vuole generare o il rafforzamento delle sue capacità cerebrali o corporee. 6) La provocazione di visioni sovrasensibili, spirituali e sublimi. 7) La realizzazione di un progetto o di un preciso desiderio dell’operatore, qualunque esso sia [10] .» ;

La pratica per la “determinazione del sesso del nascituro” fa pensare a una forma magica di eugenetica, ispirata, secondo l’autore, all’Avatismo, che non va confusa con l’Avatarismo. Questa tecnica si usa, non per prendere possesso di un altro corpo o evocare spiriti, ma per «predire il sesso del neonato», se non proprio per “sceglierne il sesso”, attraverso l’azione mentale immaginativa potenziata dall’azione sessuale di coppia:

«In condizioni normali, ossia quando la natura è lasciata a se stessa, l’atto d’amore si lega ad un unico fine, che è la creazione di un essere nuovo mediante il congiungersi delle forze sessuali opposte. […] È la legge chiamata di atavismo; essa completa la legge delle polarizzazioni dei sessi, la quale può essere espressa nei seguenti termini: Nel momento dell’amplesso, la donna crea, nella sua sfera mentale, l’immagine di un uomo, mentre l’uomo crea l’immagine di una donna. A seconda della corrente che prevarrà, il figlio sarà maschio o femmina. Conformemente a questa legge, per predire il sesso del neonato basterebbe stabilire con esattezza chi dei due – il padre o la madre – ha il potere immaginativo più forte […] Però praticamente la cosa non è semplice, perché la forza di immaginazione di un individuo varia ed è difficile prevedere la sua intensità in un momento fissato d’anticipo. Così consigliamo alle coppie che desiderano la nascita di un bambino o di una bambina di ricorrere, anche a tale riguardo, all’operazione sessuale conformandosi alle seguenti norme. 1. Per generare un bambino: profumare la stanza con il profumo di Marte […] Operare con la luce rossa. Per generare una bambina: Usate il profumo di venere […] Illuminate la stanza con una luce verde. 2. La preghiera d’amore […] formulata dall’uomo o dalla donna o da entrambi […] [11] »

Non si possono non considerare pratiche di magia “proibita” anche le spiegazioni su come creare i «volt», (figurine che si caricano con la forza psichica [12]), le ricette riguardanti una speciale “sabbia eccitante” (un unguento allucinogeno, simile a quello che si diceva usassero le streghe per i Sabba), ma soprattutto le istruzioni per creare quadri e sculture viventi [13] che possono essere utilizzati sia per influenzare i destinatari del dono, che per  evocare persone morte con le quali si può entrare  in contatto psichico e carnale. La descrizione dei rischi in quest’ultimo caso assume contorni romanzeschi degni del Ritratto di Dorian Gray [14].

Il « Mahi Kaligua » è la chiave di volta che regge tutta la pratica magica della Eulis Brotherhood, così come le dottrine degli Esoteristi delle generazioni precedenti e successive (da Reuss in poi). La «Polarizzazione dei Sessi» è una sorta di interazione magnetica, che grazie all’unione sessuale, da luogo a una conciliazione degli opposti cosmici, presenti in ogni essere umano,sotto forma di una forza positiva e una negativa :

«Le Dottrine trattate nella presente opera portano il nome di “Misteri di Eulis” e di “Misteri anseiretici”». […] La messa in pratica degli elementi teorici contenuti nei Misteri di Eulis ha per chiave la legge rigorosa e universale della polarizzazione, la quale è nel contempo la base essenziale su cui poggia tutto l’edificio della dottrina di Eulis. In effetti, l’intero universo, tutti gli esseri viventi senza eccezione alcuna, sono retti dal principio di due forze contrarie esercitanti l’una sull’altra una fatale attrazione. Si può parlare, qui, di una forza positiva e di una forza negativa, forze che si ritrovano nel bene e nel male, nell’emissione e nella ricezione, nella vita e nella morte, nell’idea e nell’azione, nell’uomo e nella donna (poli magnetici positivo, l’uno e l’altro negativo sul piano materiale, mentre sul piano sottile la donna è il polo attivo, l’uomo il polo negativo).  La scienza dei Misteri ci insegna che come nella natura il sesso del maschio attira il sesso della femmina, del pari possiamo attirare la forza o la forma desiderata creando ciò che ne rappresenta il negativo o l’opposto. Questo è il principio basilare di ogni magia; nessuna legge gli è superiore. Esso ci permette di compiere gli atti operativi in due modi: o intellettualmente, ossia freddamente, senza passione, o sensualmente, ossia nell’amore. Il più grande miracolo della natura è la procreazione. Essa rappresenta la concretizzazione di una energia scaturente dall’unione di due poli opposti: dal positivo al negativo. Ma nell’unione sessuale dell’uomo con la donna in contatto si stabilisce non solo sul piano fisico ma anche sul piano sottile o mentale, perché, secondo il detto ermetico “ciò che in basso è come ciò che è in alto”.

Ora, mentre l’organo sessuale dell’uomo è polarizzato positivamente e quello della donna è polarizzato negativamente, la testa dell’uomo, organo delle manifestazioni intellettuali è negativa, in rapporto a quella della donna che è positiva. Ciò spiega il fatto che l’uomo, pieno di iniziativa per quanto riguarda le manifestazioni fisiche dell’amore, ha bisogno dell’azione della donna, della sua emotività e della sua passione mentale per salire, lungo la scala dell’unione, verso piani superiori.

Nel caso dell’unione normale, tutti i sensi dell’uomo e della donna sono in giuoco affinché l’immagine mentale possa fissarsi sulle condizioni migliori, conformamente alla legge di induzione fra i poli mentali e fisici degli individui di sesso diverso.

Questo fenomeno, conosciuto da tempi antichissimi, sta alla base del mistero chiamato «Mahi Kaligua», le cui leggi sono sostanzialmente le seguenti.

1. La corrente mentale (a) giunge al suo apice nel momento dell’orgasmo, sia nell’uomo che nella donna; nell’uomo al momento dell’eiaculazione.

2. In certe condizioni ben determinate ci si può servire di questa corrente per influenzare le leggi nelle loro manifestazioni più lontane.

3. Per induzione nella sfera materiale, si creano le cause degli effetti desiderati.

4. I pensieri, le idee, le inclinazioni e le origini degli individui durante l’amplesso lasciano una impronta nella sfera astrale o sottile. Queste impronte non si palesano che in seguito e non sempre derivano dalle qualità ereditarie del singolo. Tuttavia esse agiscono sempre sui fatti e sugli atti nella sfera astrale o sottile [15]

La parte successiva del trattato è forse la più famosa. In essa sono contenute schematiche illustrazioni di quello che potremmo chiamare un tentativo di “kamasutra occidentale”, corredato con le indicazioni dei centri positivi e negativi che devono interagire nell’unione sessuale. La convenzione di usare il simbolo + e –  per indicare la carica elettrica si deve a Ebenezer Kinnersley (1711-1778) intorno al 1751, anche se l’introduzione dell’uso dell’energia elettricità è del 1870-80, all’epoca quindi della morte di Randolph [16].  Viene da chiedersi se anche i «volt» (da altri chiamati voult) non debbano il loro nome alle scoperte di Alessandro Volta (1745 – 1827), essendo il Volt l’unità di misura del potenziale e della differenza di potenziale elettrico:

«I disegni che seguono indicano schematicamente le cinque posizioni principali che la coppia può prendere per l’operazione di magia sessuale. Queste cinque posizioni, che suscitano determinate correnti psichiche,  propiziano, rispettivamente, i seguenti effetti:

1. La posizione 1) corregge i sensi e le facoltà degli operatori qualora essi stessi siano l’oggetto del rito.

2. La posizione 2) favorisce la proiezione dell’influenza all’esterno, su una o più persone prescelte ovvero sul piano superiore. Inoltre essa è propizia per creare un “volt” , per creare larve e per ogni operazione aggressiva diretta su una persona, la quale può saperne o non saperne.

3. La posizione 3) ha gli stessi effetti della posizione 2), ma serve per accettare o orientare la forza dell’ambiente esterno. Per realizzarla adeguatamente, occorre una particolare armonizzazione dell’uomo e della donna.

4. La posizione 4) è efficace per accordare, come due strumenti che debbano suonare la stessa musica, l’uomo e la donna che si dedicano all’operazione magica sessuale. Essa armonizza le differenze che caratterizzano le loro rispettive nature e condensa le emozioni. In questa posizione l’uomo e la donna debbono operare di comune accordo.

5. La posizione 5) permette all’uomo di influenzare la donna senza che essa se ne accorga. Inoltre, quando i due che prendono tale posizione sono d’accordo, essa serve per proiettare una energica influenza nell’ambiente esterno. Queste cinque posizoni sono state studiate in conformità alla legge normale di dischiusura dell’aura. […] [17] »

Randolph sostiene di aver ricevuto queste conoscenze «per tradizione», in quanto la Magia Sessuale è stata praticata da tutti i popoli del mondo fin dall’antichità [18]:

Le dottrine considerate nel precedente capitolo sono riunite sotto il titolo di Mahi Kaligua, ossia di «Scienza dei Tempi Antichi», perché le generazioni delle origini, le hanno conosciute e praticate. Possiamo affermarlo, perché noi stessi le abbiamo ricevute per tradizione, e perché ne scopriamo la testimonianza nei monumenti simbolici innalzati in onore di molte divinità, come quelle dell’antico Egitto, con le linee slanciate degli obelischi, che si ergono verso il cielo azzurro quasi falli fecondatori nelle distese sabbiose. Testimonianze del genere ci insegnano che la legge sacra del sesso regge non solo la terra ma altresì l’intero universo. Ne ritroviamo la rivelazione in Asia nelle immagini scolpite delle divinità le cui braccia, alzate verso il cielo per benedire o per spaventare, attestano la verità delle nostre dottrine e simbolizzano la potenza dei sacri legami del esso. Del resto, checchè si dica, la verità fallica sta alla base di molti rituali  e l’arte sacra e le sacre scritture di tutti i popoli ne indicano il mistero a coloro che sanno leggerle [19]. »

Come si capisce dalla quarta legge del Mahi Kaligua, questa tecnica di polarizzazione da sola, non servirebbe a molto, senza la capacità di comprendere e usare la potenza creatrice dell’immagine, come veicolo simbolico. «La verità non è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e in immagini [20] » e con essa è venuto anche il potere di governare nel bene e nel male, in modo consapevole o  inconsapevole, le masse di persone che assistono alle nozze sacre attraverso l’arte e il simbolismo religioso.  Si potrebbe dire che Randolph è il primo a spingersi in una analisi sugli effetti sociali della Magia Esoterica o Religiosa. Non ci sono riferimenti alla Messa Cristiana, come negli autori successivi, ma a questo punto li possiamo considerare come sottintesi:

«Gli ierofanti dell’antico Egitto conoscevano la forza suggestiva dell’arte, per cui l’avevano assoggettata alla religione imponendo agli scultori e ai pittori leggi e mezzi espressivi ben determinati. Ciò è stato, per l’umanità, un gran bene perché, imbevuti  di certe verità  grazie alle immagini continuamente viste e ai riti ininterrottamente eseguiti i fedeli li realizzavano istintivamente nei loro congiungimenti sessuali. In tal guisa, utilizzando l’energia creatrice di tutte le coppie, gli ierofanti popolavano la sfera astrale o sottile, di divinità, che inoltre erano nutrite dalla potenza vivificante dell’immaginazione delle masse. L’astrale collettivo dei popoli diveniva, così, una potenza. Infatti l’amore, creando continuamente mediante il contatto del positivo e del negativo, si nutre di esaltazione mistica o dello spavento delle masse prosternate davanti agli altari; e questi, lungo le generazioni, divengono il ricettacolo dove si accumulano le forze che, a seconda della volontà di coloro che le comandano, apportano il bene e il male, la luce o l’oscurità, la vita o la distruzione.

L’amore è la sola legge universale che regge spazi infiniti e che esercita un’azione irresistibile dovunque regni la vita.

Un popolo nel quale le pratiche nuziali sono sempre conformi alle leggi eterne, costituisce una grande catena magica connettente la sfera materiale con le sfere superiori [21]. »

Forse nessuna frase più di questa, riesce a far percepire come dietro all’esoterismo non vi sia altro che il desiderio, di ogni essere umano, di soddisfare la sua grande curiosità, esplorando nuovi mondi e aprendo porte su nuovi stati di consapevolezza per ottenere conoscenze e rivelazioni “superiori” nel senso di più grandi e ampie.

3) L’inversione del flusso e il potere dell’Orgasmo

Accanto alla polarizzazione dei sessi troviamo, in Randolph, anche le prime istruzioni per l’inversione del flusso [1]:

«I disegni schematici qui riprodotti presuppongono che l’operatore attivo sia l’uomo; ma può anche essere altrimenti, non essendo detto che la donna non possa prendere lei l’iniziativa nell’operazione magica. Se a dirigere l’operazione è la donna, si farà una trasposizione degli schemi indicati nei disegni, seguendo le leggi delle analogie naturali [2]

Ripel, molti anni dopo, nel suo libro La Magia Rossa, descriverà la VII operazione O.R.M., di influenza Crowleyana, come il procedimento atto a ottenere l’inversione del flusso, attraverso tre tappe. Il «Primo atto dell’Operazione Magico-Sessuale» coincide con l’inversione dei flussi, rendendo l’uomo «mentalmente elettrico» (attivo) e «sessualmente magnetico» (passivo), e al contrario la donna, mentalmente passiva e sessualmente attiva. L’inversione si attua attraverso una meditazione yoga nella quale si immaginano di riempire  il Chakra della Testa Sahashrara e il Chakra dei Genitali con l’ Elemento Universale Opposto, igneo o acqueo. In relazione al centro sottile delle attività sessuali viene citato lo Svadhisthana Chakra, ma probabilmente si tratta di una svista, in quanto il Chakra giusto è il  Muladhara. L’attivazione « dell’amore Elettro-Magnetico » cioè l’unione sessuale della donna e dell’uomo « è il Secondo atto dell’Operazione Magico- Sessuale », mentre il «  Terzo e Ultimo atto dell’Operazione Magico-Sessuale » è l’Orgasmo che Ripolarizza i partecipanti.

«Al momento dell’Orgasmo si opererà nel modo seguente. 0. Nel momento dell’acme erotico trattieni la Respirazione ed effettua (tramite la forza di volontà accompagnata da una Ritenzione fisica stringendo le gambe) l’inversione del Flusso. 1. La scarica seminale deve essere trattenuta e fatta tornare indietro verso la base della colonna vertebrale (Muladhara Chakra). N.B. Il momento dell’orgasmo scarica e ripolarizza l’uomo e la donna, riportandoli alla condizione originaria [3]

Il fatto che l’operazione dell’inversione di polarità, sia corredata dalla pratica della ritenzione del seme, sembra ricollegare questo metodo alla necessità di creare in se stessi l’Adamo primordiale, attraverso il rapporto di coppia, in modo da poter essere sia penetrati che penetranti rispetto ai misteri della divinità, (in modo simile a quello che avevamo visto nell’aspetto teosofico e estatico della Kabbalah, quello  teosofico e quello estatico).

Questa possibilità di poter “trasformare l’uomo in donna” e viceversa, apre però le porte anche a tutte quelle modalità di unione sessuale che il pensiero magico cristiano considera contro natura, ponendo al centro di tutte le operazioni solamente la coppia di coniugi o amanti eterosessuali. Al di fuori di questa concezione Adamitica, le limitazioni verso la magia autosessuale, l’omosessualità, la bisessualità e la sessualità di gruppo [4], non hanno effettivamente più senso, così come le limitazioni verso pratiche teurgiche di orientamento pagano. Questo forse spiegherebbe come mai Crowley, la mente più ribelle dell’epoca, la cui natura era bisessuale, pur avendo mosso i suoi primi passi in ambito cristiano gnostico, alla fine abbia preso, per primo, le distanze dalla vecchia religione, creandosi un suo personale sistema magico pagano neoegizio, di cui era il profeta, relegando il modo di pensare della sua epoca al rango di vecchio Eone ormai alla fine.

Sulle potenzialità magiche dell’orgasmo, che si verificano grazie a un atto di Volontà indirizzata verso un obbiettivo, e non per piacere sessuale, possiamo rifarci ancora una volta ai testi dello Sputo della Luna, laddove si spiega che se l’atto di magia sessuale viene effettuato in maniera passiva all’astrale, questo serve ad aprire un varco per le evocazioni, mentre, se viene compiuto in maniera attiva, viene usato per produrre effetti nella realtà.

«Dunque, il discepolo si ricordi che il momento dell’orgasmo è l’attimo magico in cui per supremo sforzo di volontà si può imprimere a questa luce astrale la direzione voluta – o creare una particolare conformazione inerente, o meglio, adatta, ad una forma precisa prefissata. Ciò che nella cabala assoluta ebraica è analogo all’aleph, è a sua volta ideograficamente identico al glifo del serpente attraversato dalla freccia, cioè la spada di Michele arcangelo che trafigge, cioè fissa il serpente astrale [5].» ; «Pertanto ogni organo umano è produttore di energie analoghe a quelle macrocosmiche, cioè che reggono il creato. E’ per la base di queste mirabili corrispondenze che si possono trovare le leggi basilari della Magia e dell’Alchimia e tutti coloro che queste relazioni non conoscono non possono produrre effetto potente di nessuna specie. E’ per queste leggi occulte che l’operatore può con la sua compagna sortire effetti magici mediante quel complesso di operazioni che volgarmente chiamasi Magia Sessuale. Per comprendere bene l’arcano è però necessario conoscere le leggi astrali che vengono messe in azione mediante queste pratiche, ciò che sottostà a questa legge basilare: l’orgasmo umano crea un turbine astrale che può attirare per legge venerea spiriti attinenti all’astralità dominante di chi coisce – questo se l’atto viene effettuato in maniera passiva all’astrale, cioè come varco aperto alle influenze astrali, – ma questo atto se invece è condotto con volontà maschia cioè coercitiva del fluido che mettesi in fermento, può essere produttivo di un’azione magica cioè volontà produttrice di effetti sul piano fisico [6]. »

Sul modo di intendere questo essere attivi e passivi, ci viene in aiuto la XI Operazione O.R.M. descritta da Ripley, che rappresenta una pratica di magia sessuale a scopo divinatorio. Il suo nome è «Operazione Magico-Sessuale della Donna Scaratta, “Nostra Signora Babalon”, e della Bestia che Ella Cavalca [7]» e sembra essere la stessa a cui Crowley accenna nel suo Magick [8] . In questo caso la donna è attiva mentalmente ed è lei che al momento dell’orgasmo deve convogliare per mezzo della Volontà «l’energia sprigionata dal centro frontale» nel Muladhara Chakra. In questo modo   sveglia kundalini e «diventa oracolare» , cioè la sua mente depolarizzata diventa recettiva per  aprirsi al contatto astrale. Vengono evocate le dee Ishtar o Kali, in relazione alla fase lunare, alla posizione assunta nell’atto sessuale, ma anche alla presenza o no della Fase Mestruale. Ancora una volta i Siddhi tantrici, forniscono un ‘idea delle potenzialità offerte dalla canalizzazione dell’energa sessuale per attivare e potenziare le capacità  extrasensorali:

«Nei testi tantrici si raccontano molte storie sull’uso del potere di canalizzazione per aumentare le capacità paranormali o extrasensoriali. Si racconta di maestri tantrici in grado di controllare telepaticamente gli altri suscitando delle sequenze oniriche. Il Vashikarana, il controllo della volontà  e del pensiero di un’altra persona, deriva dagli studi tantrici e utilizza la capacita di canalizzazione a scopi paranormali. Molti fachiri indiani utilizzano la visualizzazione yantra per controllare il dolore e per sviluppare la concentrazione a livelli ritenuti normalmente irraggiungibili. I maestri tantrici, per mezzo della canalizzazione mentale delle loro energie, sono in grado di provocare l’orgasmo anche quando i partner non hanno alcun contatto fisico.I testi riferiscono i maestri che “utilizzando il potere del mantra e dello yantra» creano livelli di energia talmente elevati da essere in grado di proiettare la loro essenza attraverso montagne e mari ovunque desiderino arrivare [9]”. Si tratta di un fenomeno conosciuto come ‘proiezione astrale di esperienza extracorporea’ [10]

4) Dall’Orgonica di  Wilhelm Reich ai Dispositivi Radionici

Non si può considerare conclusa la parte sul mesmerismo e la polarizzazione dei sessi, senza accennare velocemente alle teorie di Wilhelm Reich (1897-1957). Psicologo e terapeuta, allievo di Freud, fu, a modo suo, un continuatore delle teorie di Mesmer e Quimby [1]. Nelle sue opere giovanili scrisse libri come Psicologia di massa del fascismo e La rivoluzione sessuale. In  quest’ultimo testo dimostrava come senza la repressione sessuale non esisterebbe il senso del possesso. Più tardi iniziò a interessarsi alle nuove interpretazioni della realtà, che con Einstein (1879-1955) iniziavano ad assumere una vera identità scientifica. Coniugando le moderne tesi psicoanalitiche riguardanti la mente, il corpo e il sesso con la teoria che tutto ciò che esiste, non è altro che uno stato di energia, elaborò l’idea che le malattie fisiche e psicologiche non fossero altro che una “patologia energetica”, che poteva essere curata permettendo all’energia in eccesso di liberarsi. Poiché l’energia vitale cosmica, permeante l’universo, (equivalente a Ki, Prana, Forza vitale, Corpo di Luce, Magnetismo animale), era liberata nel corpo umano attraverso l’Orgasmo, Reich la chiamò Orgone. Bonnet, che probabilmente aveva sentito parlare di Reich, così come aveva letto Freud, Adler e Jung, credeva anche lui che alla necessità di incanalare, deviare o comunque scaricare i sovraccarichi energetici provenienti dalla tensione fisica erotica, anche se non necessariamente attraverso l’attività sessuale:

«Questo mezzo consiste essenzialmente in una deviazione della tensione erotica che, distolta dal sesso, va a dinamizzare, rigenerare o semplicemente a nutrire e sostentare altre attività sia fisiche che mentali. Sono ormai un numero infinito gli innamorati che, rimasti senza il loro amore, ingannano o manipolano il loro desiderio sessuale imponendosi degli sforzi fisici o intellettuali con cui si esauriscono e si placano. E anche lasciando da parte i casi delle anime religiose tormentate dal demone della carne, quanti altri casi si possono citare di questa lotta per transfert, spesso così frenetica tanto da giungere fino alla pratica delle mortificazioni?… Si possono anche citare, a dozzine, quei capolavori che non avrebbero mai visto la luce se moltitudini di artisti avessero voluto “evacuare” certi ardori congestionanti. Pensiamo anche ai giovani, specie gli studenti, e domandiamoci cosa sarebbe delle loro prime emozioni d’amore, se non le soddisfassero, il più delle volte, con lunghe ore di febbricitanti discussioni o di studio? Deviare, in questo campo, è dunque un fatto comune. Più o meno l’hanno fatto o lo fanno tutti quanti. Bisogna però deviare nel modo giusto, cioè con coscienza e metodo. Inoltre fare in modo che non ci sia, per accidente, un superaccumulo o una congestione di forze, ma badare a che questo tipo di energia sia sempre presente in noi, intensificabile e suscettibile di utilizzo. […] In seguito, dopo aver chiamato e percepito tale forza, cosa se ne fa?

– – o la si lascia disperdere in sé (il che avviene per osmosi, più o meno completamente, uniformemente o rapidamente);

– – o la si diffonde volontariamente, per semplice desiderio o polarizzazione psichica, nelle zone e nelle proporzioni volute. […] [2]»

La teoria Orogonica non riscosse il favore della comunità scientifica, così come l’Universione di Georges Lakhovsky (1869 – 1942), il quale metteva insieme radioestesia, orgonica ed elettronica sempre a scopo terapeutico. A mescolare tutte queste teorie ci pensarono alcuni sperimentatori indipendenti, particolarmente interessati alla creazione di ipotetici condensatori energetici per applicazioni magiche, immessi sul mercato, (e ancora circolanti) con il nome di dispositivi radionici, alimentati da energia orgonica. Nelle ambizioni dei loro costruttori, queste apparecchiature elettroniche, avrebbero permesso ai loro clienti di ottenere una grande amplificazione energetica, senza la necessità di un cammino spirituale, l’uso di pratiche sessuali o tecniche complicate [3], ma semplicemente pigiando il pulsante di accensione del congegno.

5) L’attivazione di Kundalini: l’Hata Yoga e il Caduceo di Mercurio

Nell’India del X-XI secolo d. C., si verificò un cambiamento culturale interno alle scuole tantriche. I fluidi fisiologici diventano concetti energetici ed è nella beatitudine psicofisica dell’orgasmo che si illumina la Via per la realizzazione. Nasce così l’Hata Yoga, con il suo sistema dei sette Chakra

«I fluidi sessuali non costituivano più in se stessi la via alla divinità? piuttosto, era nella beatitudine dell’orgasmo sessuale che poteva essere realizzata la coscienza divina. In alcuni casi, tutte queste operazioni riguardanti i fluidi sessuali furono completamente interiorizzate ed incorporate nel cosiddetto corpo sottile (suksma sarira). Qui tutti gli esseri erano sostanzialmente considerati androgini, e la relazione sessuale avveniva tra un complesso [principio] femminile serpentino di energia, generalmente chiamato kundalini, ed un  principio maschile , identificato con siva, l’uno e l’altro situati nel corpo sottile. Ciascuna scuola tantrica sviluppò una intricata metafisica  del corpo sottile: la sua relazione con la materia bruta del corpo  grossolano e con l’intrinseca forza della vita divina universale, la dinamica bipolare dei suoi costituenti maschili e femminili, eccetera. Particolarmente nell’ambito delle sette tantriche, la Trasmissione Occidentale e lo Yogini Kaula (trasmesso da Matsyendra), venne elaborata una pratica corrispondente a tale metafisica speculativa – e, in alcuni casi gnoseologica o soteriologica. Essa fu l‘hata yoga, il “metodo dello sforzo violento” il cui sistema dei sei [sic] chakra (“ruote” (o cerchi) di trasformazione) divenne l’elemento centrale della dottrina e della pratica dei Nath siddha, che fanno risalire le loro origini alla persona e agli insegnamenti di Matsyendranath. Per i Nath Siddha, le siddhi [realizzazioni o perfezioni] e la jivanmukti [l’immortalità corporea] erano il risultato diretto dell’intima combinazione e trasformazione dei fluidi sessuali in amrta [l’amrita], nettere divino dell’immortalità [1]»

Circa sette secoli dopo anche in Occidente fiorì una variegata compagine di società esoteriche, che pur accusandosi l’un l’altra di atteggiamenti “controiniziatici” e “luciferini”, erano tutte accomunate dal desiderio di servirsi delle dottrine del Tantra Yoga. Riferimenti più o meno velati alle conoscenze indiane iniziarono a comparire accanto alle solite spiegazioni cristiano-alchimistiche fin dai primi del novecento quando iniziarono a usare chiaramente parole come Tantra, Kundalini, Chakra, Yoga, Amrita, che con gli anni ’70 divennero praticamente di uso comune. Lo Pseudokremmerz nel Terzo Magistero si riferisce al Caduceo di Hermes [2] per indicare Kundalini e parla di centri occulti per indicare i Chakra, ma il libro che lascia trasparire in modo più chiaro e affascinante questi parallelismi è un’opera chiamata Manoscritto Sapienziale Femminile, ovvero i segreti del Calderone [3].

Si tratta di un libello molto interessante, non solo perché scritta da una Donna per le Donne, ma anche perché sembra contrapporsi in una certa misura proprio alle pratiche dello Sputo della Luna. Stando a quanto riportato nella prefazione, si tratterebbe di un manoscritto in lingua latina del 1904, consegnato in forma anonima qualche anno fa alla casa editrice che lo ha pubblicato, con l’unica richiesta che fosse tradotto, commentato e diffuso.
La copia in mio possesso è la seconda edizione del 2006 e da ciò se ne deduce che sia  stata  data alle stampe presumibilmente allo scoccare dei 100 anni, elemento che ricorda lo stile esoterico “Rosa Croce”. Il contenuto e la scelta di tradurre la parola latina Ahenum con  “calderone”, invece che “caldaia”, indirizza il testo, in modo involontario o premeditato, verso le correnti stregonesche femministe, piuttosto che verso l’ambiente alchemico tradizionale. Questo non  sorprende, perché anche se il testo fosse un falso d’autore,  chiunque lo abbia scritto [4] rappresenterebbe la prima voce femminista che si leva critica nei confronti di tutti i testi chiaramente maschilisti fino qui esaminati, imparagonabile al Satanismo Femminile di Maria de Naglowska, (1883-1936) [5] e delle sue “Sacerdotesse dell’Amore”.

Dopo la tipica introduzione ermetica che serve ad attirare la curiosità della lettrice/adepta che desidera sapere se sarà lei la prescelta che penetrerà il segreto di queste pratiche occulte, si passa alla spiegazione dell’Opera, ricalcando perfettamente il tono e lo stile dei più antichi testi alchemici, per quanto riguarda gli strumenti, la materia prima e le guide necessarie a farsi aiutare, il tutto in chiave femminil-femminista. Bisogna, infatti, essere Donne per compiere quest’Opera, perché gli uomini hanno i loro modi «di agire per ottenere una Sostanza  simile a quella che sarà qui spiegata [6] », metodi che abbiamo già descritto con le operazioni “kremmerenziane”:

«In primo luogo è necessario avere un Calderone, per portare a compimento l’Opera delle Donne [7]»

L’Aenum, la caldaia, deve essere di puro rame ciprino, «non uno dei tanti ma proprio di Cipro» . Tutti sanno che Cipro è la patria della dea Venere, cioè la Dea Verde degli Alchimisti, ma in questo caso vi è anche un’allusione alla ricerca di Donne speciali, Vere Donne, non come «le donnette» che si lasciano attrarre dalle cose più effimere, perdendo di vista se stesse. Il Calderone non deve, quindi, mai essere adoperato per:

«cose volgari poiché ciò indebolirebbe le proprietà magiche del Rame ciprino [8]. […] Sarebbe desiderabile che esso attragga naturalmente le Virtù […] di certo questa prerogativa è rara, poiché il calderoni oggi diffusi attraggono o sono attratti da cose che il più delle volte non sono affatto adatte all’Opera nostra… [9]»

Si danno anche le istruzioni per trovare, riconoscere e purificare la Materia Prima, che al pari del Calderone «è difficilissima da trovarsi»:

« […] Soprattutto le donne di questi tempi la ignorano del tutto e non solo non sanno dove cercarla, ma non desiderano neppure procurarsela, poiché sono appagate dalle cose profane e comuni alle quali sono abituate. [10] » ; « […] si può dire che tale Materia è umida, ma nello stesso tempo terra ed inoltre , se si agisce correttamente, essa può mostrare una natura aerea e anche ignea […] Colei che saprà riconoscere la Materia, la vedrà morbida, tiepida, di colore chiaro e persino rosea. È piacevole al tocco della mano e , soprattutto dopo le prime trattazioni, infonde un languore infinito.. [11]»

Una volta trovata la Materia Prima, per accrescerne la Virtù attrattiva, «la si dovrà introdurre nel Calderone, o meglio trattenerla in esso affinché non si disperda in cose profane». Si consiglia cioè di chiudere bene il vaso per difendere la propria sostanza interiore dagli attacchi che possono provenire dall’esterno, così come per impedire che essa si disperda dietro falsi ideali, mentre è in corso  l’autotrasformazione. Le si impone da una parte di concentrarsi in se stessa, e dall’altra di amplificare le proprie percezioni intellettuali, attraverso stimolazioni sensoriali, castità psichica ed eremitaggio fisico.  Riguardo al Fuoco e ai suoi Regimi, si spiega che questo va acceso nel modo che « solo le  Donne conoscono», e «non come accade di solito», trovando quindi «i punti idonei per la sua accensione» e insistendo fino a quando questo non accade. Queste precisazioni, non hanno misteri per qualsiasi Donna e indicano chiaramente la pratica sessuale a cui si allude. Quando poi il Fuoco arde, produce un « languore », che è il segno che l’Opera ha avuto inizio. Se le Seguaci della Signora Perenne, riescono a produrre solo un fuoco profano, la materia non è stata sufficientemente purificata. Il Fuoco di queste alchimiste, invece, è speciale perché va acceso dentro la Materia stessa, nell’Acqua, cosicché Fuoco e Acqua si uniscano, compiendo il matrimonio degli opposti. Il concetto è chiarissimo, perché ormai sappiamo che il Fuoco e l’Acqua sono gli elementi che rendono Mentalmente Elettrica e Sessualmente Magnetica la donna e attivano il flusso energetivo di Kundalini. Sono i centri sottili del Chakra della Radice e della Corona, ovvero i due estremi, l’alto e il basso della Via Arborea lungo la quale il Serpente sale e scende.

Il fuoco profano non permette nessuna trasformazione, non separa il sottile dallo spesso, può solo dare piacere e calore effimero, che presto vengono a noia, mentre quello magico è sacro alla  Venere Alchimistica, Signora Conoscenza, favorevole alle cose d’Amore più elevato. Colei che comprende queste parole si dice che avrà capito il Segreto dell’Opera:

«Ma tuttavia si sappia che il Fuoco non è il fuoco profano che tutti conoscono, ma il Fuoco magico difficile da scoprire e da accendere. Inoltre tale Fuoco non fuori, ma dentro il Calderone sarà da porsi, sebbene ciò possa sembrare assurdo. […] non dovrà essere né veemente né violento, soprattutto all’inizio delle Operazioni, poiché in tal caso la Materia diverrebbe secca ed arida […] Il fuoco perciò dovrà essere morbido e dolce, e dovrà fornire, a quelle che l’avranno acceso, un senso di languore, che sarà il segno che l’Opera è stata iniziata.[…] E sia chiarissimo che l’accensione di questo Fuoco va fatta nel modo che le donne conoscono, non come suole accadere di solito, bensì trovando i punti idonei per la sua accensione, ed insistendo su di essi fintantoché si vedrà l’accensione. E’ incredibile che questo fuoco possa essere acceso in un elemento umido come l’Acqua, e tuttavia è proprio così, poiché il nostro Fuoco si accende nell’Acqua  e con essa si congiunge; infatti facendo questo si celebrano le nozze tra i due elementi contrari. […] E perciò non si dica che nelle Donne non c’è il Fuoco […] Ma, come già detto il fuoco profano non serve a nulla, e di sicuro sarebbe stoltissima colei che scambiasse il fuoco profano per quello sacro, […] Il fuoco profano non consente alcuna mutazione della Materia prima e nessuna separazione della parte sottile dalla parte densa, ma può dare solo piacere e calore effimero, che presto o tardi stanca coloro che hanno acceso tale fuoco [12] »

Alternativamente si parla di Anima ed Energia sessuale attraverso una pratica autoerotica, mirata a stabilire un buon rapporto con se stessi, che come negli altri manuali di magia sessuale viene ribadito non essere finalizzata al desiderio “profano” , cioè al il piacere esclusivamente carnale, ma solo a creare energie spirituali. Se, quindi, al lettore fossero venuti in mente concetti come masturbazione, punto G, orgasmo clitorideo (anche se nel 1904 ancora non erano stati enunciati con questi termini), energia orgonica, emancipazione sessuale, non è per “motivi volgari”, ma come abbiamo già visto per questioni puramente storico-teoriche e spirituali.

Gli elementi di Hata Yoga combinati con la simbologia alchemica danno vita a immagini suggestive come la «Colonna della Rettificazione»:

«Tale Colonna della Rettificazione dovrà partire dal punto più basso del Calderone ed essere sufficientemente lunga da permettere la separazione delle Sostanze sottili dalle più dense. […] vicino a questa Colonna ci devono essere due Serpentine di refrigerazione, congegni di forma sinuosa […] Conviene dire per descrivere meglio tale Congegno, che esso è simile alla Verga di Ermete […] sul culmine della colonna o Verga c’è un Vaso cavo, contenente una sostanza simile alle nubi, che spesso produce distrazioni ed inutili pensieri, ma che nelle Donne che avessero rettamente operato , sarà invece quieta ed immobile, e tutta intenta a contemplare le meraviglie dell’Opera delle Donne [13]

I punti energetici devono essere “accesi” attraverso tecniche che stimolano la tensione erotica, in modo che le energie psicologiche e spirituali si attivino. Essendo il processo di riflessione, una pratica mentale soggetta alle influenze esterne, viene ribadito che il vaso, sia, come da tradizione, ben sigillato. È importante, poi, che tra i due Serpenti si stabilisca la «concordia» , cioè che essi imparino ad «amarsi a vicenda» , per cui non ci devono essere «nodi» a bloccare il flusso energetico:

«È opportuno che  i Serpenti […] siano […] amorevolmente abbracciati fra loro, ovvero che essi non siano legati tra loro da nodi, alle radici della Colonna della Rettificazione […] perché solo da una loro continua e perpetua concordia, oltre che dalle altre cose più sopra dette, si potrà ottenere l’effetto ricercato. [14] » ; Purtroppo « […] non è cosa facile educare tali Serpenti ad amarsi tra loro, poiché essi spesso per loro indole sono pugnaci e rissosi, oppure pigri e sonnacchiosi [15] ». «E tuttavia senza di loro la colonna della Rettificazione non potrà funzionare e di certo, se uno solo di essi sarà stato educato, questo non basterà [16]

Questo linguaggio ricorda quello degli operatori Reiki, quando affermano che ci sono centri che vanno sbloccati, ma si riferisce evidentemente anche alle diverse tendenze opposte che esistono in ogni essere umano, così come alle diverse capacità espressive dei due emisferi cerebrali, che devono essere sviluppate entrambe e messe in grado di cooperare.  Il Vaso Cavo, infatti, rappresenta il Cervello, che posto “sul culmine della colonna”, forma con Colonna Vertebrale il Sistema Nervoso  Centrale [17].

Negli ultimi capitoli si danno informazioni sui centri energetici della Colonna della Rettificazione, chiamati «Vasi ausiliari» e sulla necessità delle Tecniche del Respiro, il “solito” Pranayama, espresso dalla metafora dei due «Mantici [18]»:

«L’Opera comprenderà anche il fatto di preparare dei Vasi ausiliari, fatti di un materiale che permetta di osservare ciò che in essi accade. Essi sono da porsi nella parte anteriore della Colonna di cui si è già detto prima. Questi Vasi permettono una più facile comprensione di ciò che vie ne fatto ed un’accurata percezione della discesa della Sostanza volatile rettificata, mentre ritorna al Calderone da cui era uscita. Alcuni chiamano Ruote tali Vasi, forse per la loro forma circolare, o forse perché in questi punti la parte sottile della nostra Materia è connessa con la parte materiale e ciò accade per il fatto che la parte sottile, girando intorno a tali circoli come un fluido che avvolge ed anima qualcosa di denso, può comprendere in tali Vasi che cosa accade alla parte materiale e viceversa. Questi Vasi ausiliari in genere sono nell’ordine seguente: il primo si porrà in cima alla Colonna e dovrà essere chiusissimo verso l’alto, affinché i vapori non fuggano via, bensì ritornino verso il basso, verso il secondo Vaso e poi nella parte più profonda, cosicché siano rettificati e poi di nuovo rettificati molte volte, fino al compimento delI’Opera. Il secondo sarà posto sotto la cima della Colonna, sotto il precedente, proprio all’altezza degli occhi dell’osservatrice, per percepire la sua azione come una visione luminosa; il terzo sotto quest’ultimo, all’altezza della gola dell’osservatrice, per percepire il passaggio e la breve sosta della sostanza Rettificata quasi come un sapore dolcissimo ed inebriante. Il quarto alI’altezza del cuore di colei che sta compiendo la nostra Opera, affinché lo Spirito rettificato sia percepito, mentre attraverserà questo punto, come una sensazione calda e lieta nel profondo del cuore. Il quinto all’altezza del ventre di colei che agisce, cosicché lo Spirito discendente, quando sarà giunto a questo punto, sia percepito come una sensazione di languida e calda pienezza. Il sesto Vaso sarà da porsi all’altezza della Intimità di colei che agisce cosicché lo Spirito discendente, quando giungerà a questo punto, sia percepito come una Voluttà dolce e profonda. Il Settimo invece sarà posto alle radici stesse della Colonna, dalle quali partirà la Rettificazione, cosicché i il vapore discendente, quando giungerà a questo punto, mischiandosi di nuovo alla Materia prima, sia percepito come un fremito che farà vibrare la Colonna stessa, poiché i due Serpenti, se questo accadrà, si muoveranno sinuosamente. […] E’ necessario essere allo stesso tempo partecipi e distaccate, essere presenti a sé e lasciarsi andare, essere coinvolte e non coinvolte, per ottenere il massimo risultato [19]

«Ora si potrebbe chiedere in che modo sia da ravvivare o da mitigare il Fuoco, che è causa del movimento della Sostanza spiritosa lungo la Colonna della Rettificazione e i Vasi ausiliari. Infatti ci sono due modi: il prima utilizza l’Aria, il secondo fa ricorso all’Acqua. È noto a tutti che l’Aria e necessaria per regolare il Fuoco, ma nella nostra Opera l’animo dovrà stare estremamente attento al movimento dell’Aria all’interno della nostra Macchina. Essa è aspirata per mezzo di un Mantice, o meglio di due Mantici, come tutti sanno, necessari per l’Opera nostra, e poi viene spinta in profondità. Per la verità la gente comune usa tali Mantici in modo inconsapevole, e soprattutto ignorano la profondità fino a cui si può far giungere l’Aria. Infatti, sebbene essa sembri fermarsi nella parte alta della Macchina, come pensano gli stolti, tuttavia la sua essenza si può spingere oltre, arrivando fino al settimo Vaso ausiliario, cioè al Vaso posto alle radici stesse della Colonna, e poi si può di nuovo far tornare lungo la Colonna stessa, miscelata con la Sostanza spiritosa, che attraverso di essa si diffonde. […] Quindi con un’altra spinta dei Mantici si potrà riconoscere la salita dell’Aria, miscelata ala Sostanza stessa, attraverso tutta la Colonna, fino a raggiungere la sua cima e ad essere percepita nel primo Vaso ausiliario, cioè a quello posto all’altezza della cima della testa dell’osservatrice. Proprio in questo punto lo Spirito si condensa e si potrà percepire come una leggera pioggia aurea od argentea che scende giù, passando nuovamente attraverso tutti i Vasi ausiliari. Quando si sia inteso ciò, cioè tale pioggia, si sarà compreso il Segreto della consapevolezza dell’elemento Acqua, e di certo questo non tutti lo conoscono, poiché purtroppo l’ignoranza e l’ignavia tra la gente dei nostri tempi sono diffusissime. [20]

I Vasi, posti anteriormente alla colonna, vengono chiamati anche Ruote, traduzione della parola sanscrita Chakra. Esiste a questo proposito una stampa antica, di un forno con alambicchi multipli a ruote, che ricorda questa immagine. I Mantici indicano chiaramente i polmoni e si dice che la maggior parte delle persone li usa in modo inconsapevole. Quando, infatti, l’Aria, spinta in una certa maniera, fa condensare lo Spirito del Settimo Vaso allora finalmente discende una leggera «pioggia aurea o argentea», che porta in sé il Segreto della Consapevolezza dell’elemento Acqua.  Istante che possiamo paragonare alla tensione erotica, al momento dopo l’orgasmo, alla discesa dello spirito, del genio, dell’illuminazione o dell’ispirazione che dir si voglia.

Ma cosa provoca veramente l’accensione di questo meccanismo?
Quale è il motore di tutto?
È il Desiderio. L’aspirazione a raggiungere qualcosa.
Senza il Desiderio, niente si muove, niente si crea, motivo per cui anche laddove le energie vengano richiamate per essere liberate in attività creative e immaginative senza atto sessuale, l’Eros resta sempre al centro di tutto, come dirompente forza creativa e rivoluzionaria. A questo proposito Bonnet scrive:

«Ora, quale che sia l’aspetto più facilmente appreso o studiato, immaginato o concepito, – in una parola: il più “umanamente sensibile”? – la risposta, almeno per l’Occidente (il numero delle nuove discipline devozionali lo dimostra ampliamente) è indubbia: l’aspetto erotico… E qui, perché non insorgano equivoci su quanto vogliamo spiegare, porremo subito alcune domande sulle quali preghiamo di non voler scorgere l’ombra dell’irriverenza, della profanazione, della blasfemia, dell’empietà, del sacrilegio o di ciò che vi rassomiglia.

– Gli stati d’amore, anche quelli più mistici e spirituali, quintessenziali e purissimi, non hanno forse la loro radice nella sessualità?

– La maggior parte dei santi e delle sante non sono, morfologicamente, degli ormonali? Non è forse vero che questi uomini e donne, in gran numero, prima e dopo la Grazia, si sono comportati come dei grandi sessuali?

…e tuttavia non si tratta d’altro che di una trasposizione o sublimazione della sessualità.»

«[…] Volete una prova più ovvia dell’indispensabilità in tutte le cose della presenza dell’elemento amore o sessualità? Si consideri semplicemente che, sia nell’arte che nella scienza, l’uomo non è mai riuscito veramente senza aver amato la sua impresa. I gusti ci guidano. Solo gli appassionati compiono meraviglie. E le portano a compimento nell’ambito della loro stessa passione. Osservate un vero pittore dipingere o un vero matematico intento ai suoi calcoli oppure un ardente politico nei suoi maneggi. Sono tutti quanti in un autentico stato secondo che altro non è se non una particolare condizione di eretismo.
In essi si produce un transfert modo del tutto spontaneo, grazie al solo stimolo dell’attrazione o dell’appetenza. Le loro capacità sessuali di “amorosità”, giustamente polarizzate, funzionano in pieno. Tutti i loro nervi sono tesi all’unisono, tutte le loro forze convergono e si concentrano verso una sola direzione. Essi sono degli amanti. Amanti della musica, della sociologia, della numismatica così come altri lo sono di una collezione di francobolli, di una donna o del Cielo… Non è forse in questo senso che san Paolo diceva che il Regno dei Cieli era dei violenti?
Sappiamo che i numerosi traduttori dei testi paolini sostituiscono “violenti” con “ardenti” o “appassionati”. In ogni modo, se si rimane all’idea di violenza, bisogna pur concordare che tale violenza non potrebbe essere che quella dell’amore…
In ciò consta la grande arte: sublimare… Da tutto ciò consegue che i grandi sessuali, sono fin dal principio e sotto tutti gli aspetti dei grossi privilegiati. Dispongono di un torrente di vitalità allorchè gli altri hanno solo un ruscelletto. Tutto il problema, per essi, consiste nel non farsi sopraffare e dominare da questa sessualità, ma di dominarla, cosa che non è per niente facile, del resto. In questo è la grande arte: deviare, canalizzare, sublimare » ; « […] » Riguardo le facoltà guadagnate dal praticante grazie al suo accesso a questa condizione: “Io sono sempre sconvolta, scrive santa Teresa di Avila nel suo “Castello Interiore”, dal potere che esercito sulle anime quando rientro dall’estasi”… Infatti non gli resisteva niente e nessuno dopo uno dei suoi “rapimenti”, e ciò per diversi giorni, tanto durante la vita di religiosa, all’interno dei conventi, quanto in quella vita profana, allorchè sollecitava sussidi per la manutenzione delle sue fondazioni. Riguardo i rapporti tra sessualità e spiritualità  E’ un fenomeno ben conosciuto quello per cui il praticante, anche se avanti nella pratica, constata spesso e volentieri l’irruzione in sé di energie sessuali molto fastidiose. San Giovanni della Croce fu un giorno visitato nella sua cella da un vescovo di più di sessant’anni che, desideroso di emendarsi, ne era divenuto seguace e discepolo. Quel vescovo, giustamente – tutto può succedere – si impegnò con umiltà riuscendo egregiamente nell’impresa. Ma in quell’occasione, non riuscendo a contenersi, confessò al suo maestro il suo dramma e le tribolazioni, stante il fatto che lui, vecchio libertino le cui fonti – così pensava – si erano definitivamente inaridite da molti anni, le vedeva adesso zampillare di nuovo con terrifica possanza! E nel momento preciso in cui si riteneva prossimo alla Grazia, alla pace divina. Non era dunque un disonesto, un reietto, un ricaduto, un maledetto? Tremava per lo spavento, il Monsignore, e singhiozzava per la disperazione e lo scorno… San Giovanni della Croce, – per nulla turbato, poiché sapeva bene come comportarsi a riguardo – sorrise, poi scoppiò a ridere rumorosamente dicendo al suo visitatore mentre gli batteva sulla spalla: “Ebbene, signor vescovo, perché la carne non dovrebbe partecipare della gioia dell’anima?” [21].

6) Il Risveglio di Kundalini: i Sintomi e i Benefici dell’Evoluzione

« 35) Entra in te stesso. Trova la scaturigine. Prima del tuo respiro. Nel segreto del tuo cuore. Là risiedono tutti i segreti del potere. 36) Sii. Conosci te stesso. In essenza però. Trova e libera il tuo essere profondo, colui che è fatto di eternità. [1] »

Le osservazioni di Bonnet a proposito dell’energia richiamata a scopi magici, tendono a distinguere il piacere sessuale puro e semplice dal movimento delle vibrazioni fluidiche universali eccitate dalla tensione desiderative:

«Il piacere che si tratta di percepire a livello sessuale ed in seguito utilizzare diffondendolo in sé, non è e non dev’essere un piacere di ordine sessuale. […] Il fatto di percepire il piacere nella percezione e nella risalita, così come nell’irradiazione delle vibrazioni e dei fluidi, non diminuisce affatto il tono energetico delle forze, al contrario… Ciò può sorprendere, ma è così: l’euforia rende più agevole l’insieme delle operazioni di risalita, diffusione e assimilazione… [2]»

Il motivo risiede nel fatto che egli intravede una differenza etica tra il «parossissmo sessuale», cioè l’atto sessuale a scopi magici e la condizione estatica o contemplativa che comporta una specie di onnipotenza e santità. La prima è considerata pericolosa perché l’operatore non ha il suo scopo nell’annullamento in Dio e quindi mantenendo il suo libero arbitrio, permane nella sua soggettività che lo può condurre a fare il bene come il male. Contemporaneamente però non nega che entrambi i sistemi funzionino e come tutti gli altri autori da anche lui chiare indicazioni per provare a operare anche in questo modo. La differenza tra Bonnet e gli altri, alla fine non è quindi nel “moralismo”, ma nell’aver incentrato maggiormente le sue riflessioni sull’importanza della Tensione Desiderativa verso l’immagine di ciò che si vuole raggiungere, che va ben oltre l’azione magica del voler acquisire poteri assurdi come il governare i venti. Egli introduce una verità negata o occultata, dai più, cioè che tutti prima o poi avvertono il Risveglio del Serpente. Chi segue un cammino di trasformazione spirituale ha però la possibilità non solo di accorgersene in modo cosciente, ma anche di imparare a richiamarla quando desidera per poi reindirizzarla nel modo e con il mezzo che meglio crede. Prima che questo accada, come in ogni trasformazione, non tutti gli effetti sono piacevoli. Man mano, però, che i nodi interiori vengono sciolti, non restano che i benefici.

Genevieve Lewis Paulson nel libro Kundalini e Chakras, l’armonico equilibrio fra corpo e spirito, grazie alla facoltà curativa e rigeneratrice dell’energia cosmica, elenca le sensazioni più comuni, che si sperimentano durante una intensa e continuata attività di introspezione, percezioni che colgono chiunque nei momenti più difficili della propria vita:

1.la sensazione di ” perdersi” e di non poter affrontare la vita quotidiana; brividi o colpi di calore;
2.sdoppiamento della personalità;
3.eccessivi sbalzi d’umore: depressione o estasi;
4.periodi di apatia o di attivismo eccessivi;
5.perdita o distorsione della memoria;
6.disorientamento nei confronti di se stessi, degli altri, del lavoro e del mondo in generale;
7.cambiamenti drastici dell’aspetto (una persona può sembrare ringiovanita di anni e, poco dopo, invecchiata di vent’anni);
8.sensazioni visive: visioni di luce e colori, di forme geometriche, di episodi delle vite passate o del futuro [3] .

Richard Bach, in Illusioni, Storia di un Messia Riluttante, scrive: «Quella che il bruco chiama fine del mondo, il maestro la chiama farfalla [4] ».  Niente, infatti, si ottiene senza fatica, ma ogni sforzo viene sempre premiato se si impara a trasformare l’energia:

«Come una pianta cerca la luce, Kundalini cerca l’illuminazione, eliminando i blocchi energetici che la ostacolano, causando in tal modo la comparsa dei sintomi precedentemente elencati. È tuttavia possibile reagire a questo processo. Una persona completamente evoluta conseguirà poteri paranormali straordinari, una profonda consapevolezza spirituale e verrà effettivamente considerata un genio o un essere divino. […] La purificazione Kundalini è sempre accompagnata dalla depressione, poiché le energie sono, letteralmente, confinate nel profondo del corpo, per favorire la crescita umana. Parlare di depressione equivale a dire che qualcosa viene riportato alla luce per essere osservato. A prescindere dalla depressione psicotica o chimica, la pura depressione coinvolge tutti i processi energetici che avvengono nell’uomo a un certo punto della sua vita. Negli Stati Uniti è diffuso un giudizio negativo, occorre invece evidenziarne i lati positivi : con essa si raggiunge un livello più profondo di comprensione, di volontà, di compassione, nonché profondità di pensiero e grande capacità creativa. Bisogna vivere le proprie depressioni! Occorre considerarle una sorta di processo creativo, penetrarne le energie, amplificarle e poi ascoltarle. – L’ aspetto positivo della faccenda sta nel fatto che così la Kundalini eccedente provoca nel soggetto un’evoluzione personale dall’interno [5] » 

«Se il risveglio della Kundalini si trova così associato alla comparsa delle categorie dell’universo, è perché il corpo individuale non differisce essenzialmente da quello universale. Non c’è dunque bisogno di uscire dal corpo per scoprire gli elementi dell’universo: è sufficiente piantare il pilastro della conoscenza al centro stesso di tutte le attività perché l’universo sia allora pieno di Coscienza [6]»

La direzione dell’energia è quella naturale della colonna vertebrale che si irradia fino al cervello e si espande attraverso le terminazioni nervose periferiche. Lungo questa Strada Maestra, partendo dagli organi genitali, raggiunge la sommità della testa, per poi ricadere su se stessa, come una poggia di gocce ghiacciate sulla schiena, sulle braccia, nella testa. Il suo “movimento” può essere paragonato a un succedersi di onde, pulsazioni accelerate, brividi freddi, sensazioni di calore che salgono e scendono, che effettivamente ricordano lo srotolamento di un sinuoso serpente. Quando per un istante si concentra in certi punti, la sensazione può essere una piacevole pressione localizzata o  una dolorosa compressione, tanto l’aspetto psicologico della gioia come dell’angoscia, si manifesta materialmente nel corpo sotto forma di sensazioni fisiche  grazie al rilascio istantaneo di neurotrasmettitori (crampi, contratture, nodo alla gola, pugno nello stomaco). Man mano ci si inoltra nel cammino di liberazione interiore, tanto più le sensazioni intuitive si trasformano in consapevolezze, le capacità sintetico-deduttive diventano più grandi, le attività logico-intuitive più profonde, le percezioni empatiche e extrasensoriali più chiare.

Il cambiamento interiore ovviamente influisce anche con una positiva ricaduta sul corpo, che viene a godere di un maggior benessere che prende il nome di  “Ipervitalità” e “Superpotenza”. Bonnet elenca questi benefici fisici:

a) aumenta da principio le forze e le energie, in seguito le accresce
b) Diminuisce la fatica
c) Conferisce maggiore capacità di recupero
d) Migliora la lubrificazione generale degli ingranaggi e delle complessioni, ingenerando distensione, minor stress e sensazione di benessere.
e) Aumenta quantitativamente e migliora qualitativamente il rendimento delle facoltà (maggior rapidità e minor numero di errori, maggior finezza e acutezza, profondità ecc.).
f) Risveglia quasi sempre sopite facoltà e ne palesa di nuove, indubbiamente latenti ma sempre sconosciute… [7]

È importante ricordare, però, che liberare Kundalini non è pericoloso perchè: « […] Non si corre mai il rischio di esaurire le batterie, al contrario invece dei metodi basati sull’impiego della volontà, che esigono senza possibilità di compensazione, sfiniscono e assorbono senza fornire nessuna possibilità di recupero, moltiplicano le tensioni e gli attriti, irritano, infiammano, consumano fino all’osso e rovinano fino all’anima… [8]».

7) Tantra, Sesso e Trascendenza: Magia e Psicologia

La parola Tantra deriva dalla radice sanscrita tan, che fa riferimento all’azione del tessere, per cui con la stessa espressione si indica anche il Telaio. Da tan deriva anche il verbo tantori [1], il cui significato è annodare, ed è proprio dall’allacciamento sessuale tra Kali, (la personificazione della forza femminile) e Mahakala, (quella maschile), entrambi emanazioni del “piacere creativo” della Dea del Tempo, che nascono e si sviluppano l’ordito e la trama delle infinite forme della realtà. Le persone che seguono la via del Tantra sono chiamate Tantrika (quindi tessitori) e le loro opere orali o scritte che contengono racconti, rituali e precetti, sono detti a loro volta Tantra (in pratica tappeti):

«Fondamentalmente, l’insegnamento tantrico si basa su una visione della sessualità cosmica come quel continuo processo che presiede alla creazione dell’universo e alla sua trasformazione. Non si tratta di una religione ma è un «approccio alla comprensione del sé attraverso cui accedere alla conoscenza del mondo e dell’universo». Esso considera infatti la mancata comprensione del sé come la causa principale dell’infelicità degli esseri umani e ha come scopo quello di riportarci alle nostre origini guidandoci attraverso i rituali dell’azione [2]

Come premesso all’inizio non è stato l’Esoterismo, ma una neo scienza come la Sessuologia a far comprendere alle persone che cosa sia il Tantra, mescolando risultati scientifici e capacità introspettiva psicologica. È Claudio Risè, uno psicoanalista attivo nel campo della Psicologia Analitica, e non un Iniziato, a concludere questo capitolo con una spiegazione, senza preconcetti [3], su ciò che le pratiche sessuali e le concezioni mistiche orientali rappresentano sul piano personale, transpersonale, energetico, terapeutico e creativo.

«La sede del piacere (ma possiamo anche leggere del desiderio), si dice subito nella premessa, non è in un punto specifico del corpo, ma nella mente. Lavorare sul corpo significa, dunque, in questa prospettiva, adoprarsi per ritrovare nella mente la consapevolezza del proprio desiderio sessuale e la forza e la concentrazione necessarie per viverlo nel migliore dei modi. I rituali qui presentati sono finalizzati a tre operazioni. I primi sono quelli della consapevolezza. […] I secondi sono i rituali del controllo […] Gli ultimi sono i rituali detti della “canalizzazione”: essi insegnano a utilizzare l’energia sprigionata nelle varie fasi del rapporto sessuale e in particolare nell’orgasmo, per altri scopi, che possono stare a cuore ai soggetti del rapporto, ma non avere nulla a che fare con la loro relazione sessuale o sentimentale. Quest’ultima parte ha conosciuto un certo, e a volte bislacco, sviluppo anche in Occidente, all’interno di diverse correnti esoteriche, dove viene definita “magia sessuale”.  […]  Questo collegamento, tra la vicenda sessuale di ogni singolo essere umano e la vicenda del cosmo, è caratteristica specifica della visione tantrica del mondo, e di quella orientale in generale, e differenzia grandemente gli esercizi tantrici da quelli apparentemente simili, della sessuologia occidentale. Per stabilire questo collegamento tra l’uomo, il cosmo e la sua energia vengono utilizzati in tutti gli esercizi due strumenti specifici di queste pratiche, e propri delle tecniche orientali di introspezione e trasformazione psicologica. Essi sono i mantra […] e gli yantra […]. Attraverso questi strumenti il singolo essere umano si collega a campi di energia, anche sessuali, disponibili al di là dell’Io per chi abbia l’intenzione, a pazienza e le tecniche per raggiungerli.

La concezione della realtà è, come è noto, essenzialmente energetica, l’orientale ha sempre visto ciò che in Occidente veniva chiamato realtà come dei campi di energia, e ha sempre pensato che fosse la densità e l’intensità di aggregazione di queste energie che differenzia la realtà materiale dai fenomeni psi dipenderà dal modo in cui il soggetto umano si colloca in questo campo, e dalle relazioni che stabilirà con i campi in cui si muove. Secondo gli orientali dipenderà dal modo in cui l’uomo fa funzionare i suoi chakra e cioè i centri energetici del corpo che funzionano, oltre che come regolatori dell’energia all’interno del soggetto, come percettori e trasmettitori con i campi energetici esterni a esso  […] Ecco quindi l’uso, essenziale in queste pratiche dei mantra e degli yantra. Se la realtà è un campo di energie “vibranti”, allora, come osserva il testo, ogni “forma di vita segue il ritmo delle vibrazioni” e i mantra sintonizzano la mente con le vibrazioni di quelle forme di vita, riproducendone la frequenza per aprire i chakra, i punti del corpo attraverso i quali scorre energia psichica. Al di là del lato tecnico, pur interessante, di come certi suoni mettano, in particolari situazioni, i chakra corrispondenti in grado di fare il loro lavoro di trasmettitori di energia, mi sembra interessante notare come il mantra (ma prima di esso l’atteggiamento complessivo del praticante) colleghi il singolo soggetto a qualcosa che esiste al di fuori di lui, nel mondo e nell’universo . Ciò libera le diverse esperienze della propria sessualità, che precedono e necessariamente preparano all’unione con l’altro essere umano, da quel terribile marchio di egoismo e ripiegamento su se stessi drammaticamente illustrati dalle immagini tipiche della nostra civiltà di Onan e Narciso. […]  una pratica come la masturbazione , che come diverso supporto psicologico (o priva di esso) era diventata nella nostra cultura il simbolo della chiusura egoica, qui può rappresentare una esperienza transpersonale, nella quale il soggetto sperimenta al di fuori di qualsiasi dipendenza  da un altro essere la propria capacità di ricevere, vivere e trasmettere l’energia sessuale (e quella psichica) che la sua esistenza gli consente di esprimere.

Così, curiosamente per noi occidentali, la massima pienezza dell’esperienza soggettiva avviene quando si va al di là dell’Io, in una situazione pressochè impersonale, che vede il nostro amatissimo Ego nella funzione, indispensabile ma di servizio, di provvisorio aggregato di particelle il cui mestiere è quello di cogliere ed esprimere nel modo più vantaggioso, sia per sé sia per gli altri, le potenzialità energetiche di piacere e di amore, che il campo del reale gli offre. Nello stesso modo funzionano  gli yantra , o visualizzazioni. Si tratta di immagini prodotte e poi guardate dalla mente del praticante durante i diversi stadi di esperienza, e che rispondono a esigenze diverse. Così le immagini visualizzate durante la fase dello sviluppo della consapevolezza hanno la funzione  di attivare il desiderio. Anche questo è importante. L’esperienza clinica di chi lavora a diverso titolo sui disturbi sessuali sembra individuare in chi ne soffre , la difficoltà a esprimere immagini sessuali simboliche. In questi casi la persona ha difficoltà a produrre immagini sessuali, di cui è [invece] esclusivamente consumatore, per esempio attraverso la pornografia. Oppure produce immagini, sotto forma di fantasie sessuali, che sono per certi versi già “scariche” nel senso che, mancando di qualsiasi contenuto simbolico, non sollecitano nessuna tensione profonda, provocando al massimo lo stimolo a un soddisfacimento veloce e autosvalutato, proprio come l’immagine pornografica “scarica” di energia, proprio perché già agita, e quindi vuota di contenuto simbolico, che è appunto ciò che produce “nuove energie”. I simboli yantra, contenuti inoltre nel simbolismo del rito, possono utilmente supplire al depauperamento simbolico dell’occidente contemporaneo.

Nel controllo dell’orgasmo lo yantra diventa la visualizzazione del mantra corrispondente. In questo caso è il suono e la sua immagine simbolica ad avere quella funzione di sviluppo di energie e di collegamento con i campi di energie transpersonali di cui parlavamo prima.

Nel trasferimento dell’energia sviluppata sessualmente su altri obbiettivi, ciò che viene visualizzato è la descrizione in parole dell’obbiettivo da raggiungere. E poiché la parola è il simbolo, rispetto al desiderio diffuso e indifferenziato, mi sembra che anche qui lo yantra funzioni come sviluppo di quella capacità di simbolizzazione che fa dell’uomo non la cieca preda delle proprie pulsioni, ma il lucido veggente del loro significato simbolico, che a quel punto può farsi obiettivo di realizzazione personale e transpersonale [4]. »

Spiegazione più chiara e accessibile sui “Misteri della Magia dell’Immagine e della Sessualità”  non poteva essere data. Se l’Esoterismo, a questo punto, vuole sopravvivere e continuare a essere ciò per cui è nato, cioè un sistema di perfezionamento dell’individuo (e di conseguenza anche della società di cui esso è parte), è necessario che chi opera in esso viva al passo con i tempi, abbia la capacità di attualizzare ciò che c’è di buono nel passato e di scartare, motivandolo, ciò che giudica ormai è superato o rientra nel campo della superstizione e delle pseudoscienze.

Questo saggio non è ancora concluso, manca la quinta parte e nell’insieme sarà soggetto a una revisione finale, a causa dell’argomento così complesso e vasto. Nel frattempo saranno gradite informazioni utili a integrare il testo.

Elena Frasca Odorizzi

L’Alchimia Sessuale, il suo significato e i suoi rapporti con la Magia Sessuale “moderna”.ultima modifica: 2010-04-11T19:52:00+02:00da giovannisantoro
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