L’Alchimia Sessuale, il suo significato e i suoi rapporti con la Magia Sessuale “moderna”.

Parte prima

tratto da: http://www.riflessioni.it/alchimia/alchimia-magia-sessuale-5.htm

INTRODUZIONE

«Chi non considera che il significato esteriore isolando dall’insieme è un materialista, chi non considera che il significato interiore isolando dal resto, è un falso mistico: ma chi unisce i due significati è perfetto. » Ahmad Al Alawi.
Non riuscirò certo ad essere perfetta, ma un faro che illumini la strada è sempre necessario per non perdersi in una riflessione sugli aspetti sessuali dell’alchimia e della magia. Un argomento non facile, sia per il soggetto in sé, sia per la comprensione di qualcosa visto dall’esterno, attraverso l’analisi di fonti e studi di altri.
Tutto è nato dalla lettura di opere sulla Magia sessuale, che veniva equiparata all’Alchimia sessuale, mentre a mio parere si trattava piuttosto di testi riportanti un pensiero confuso, maschilista e culturalmente superato che poco c’entrava con l’Alchimia. Quando mi si è iniziato a chiedere cosa ne pensassi di questo o quel testo ho capito che non potevo dare un’opinione parziale in base a sensazioni personali, senza motivarla. Ho deciso allora di mettermi a studiare e confrontare i vari testi per individuarne origini, mentalità e funzionalità. Ne è venuto fuori che i testi hanno una base culturale molto più complessa di quello che immaginavo e di certo con questa breve ricerca non potrò essere esauriente quanto vorrebbe il mio sole in Vergine, in nona casa. Farò comunque del mio meglio per trattare un argomento così delicato che coinvolge semplici curiosi e scuole esoteriche tutt’ora operanti. Cercherò di farlo anche laddove non ne condividessi le idee di fondo, giacché un investigatore deve essere il più possibile obbiettivo e oggettivo, altrimenti è meglio che si dedichi ad altro. Mi riservo solo la possibilità di poter approfondire meglio in futuro l’argomento, soprattutto se nel frattempo avrò avuto modo di consultare altre fonti e parlare con nuove persone. Consiglio di disporsi alla lettura rilassandosi con l’ascolto di musica classica, magari con le Quattro Stagioni di Vivaldi, come sto facendo io mentre scrivo l’introduzione. Con me funziona.

Prima Parte

  1. Introduzione

  2. “Generalità”

  3. Alchimia o Magia Sessuale?

  4. I “famigerati” Testi

  5. I termini della questione: una strada obbligata.

  6. Sesso Sacro nella Bibbia

  7. Gnosticismo antico e “nuovo”

  8. L’Esoterismo cristiano neo gnostico: Sesso e castità, ritenzione del seme e generazione del corpo di luce.

  9. Le origini ebraiche del sistema attraverso la visione dei Cabalisti e della Teurgia

  10. La procreazione materiale, quella spirituale e l’apocalittica.

  11. Le posizioni “migliori”

Seconda Parte

  1. La questione della parità dei sessi nello gnosticismo antico e il maschilismo mascherato:
    A) L’insegnamento segreto di Gesù, le Sette Discepole del Salvatore, la Maddalena, come Apostola degli apostoli e gnostico perfetto.
    B) Maria Maddalena, la Prostituta e la Donna Nuda.
    C) Il “Mistero” della Femmina trasformata in Maschio.
    D) Il maschilismo dissimulato e la negazione della femminilità

  2. La Visione Alchemica rispetto a quella cabalistico-gnostico-cristiana

  3. L’Esoterismo Cristianesimo Neo Gnostico
    A) Samael Aun Weor : il Matrimonio perfetto
    B) L’Esoterismo Cristiano di Tommaso Palamidessi.

Terza Parte
– La Spermo-Gnosis e la Teurgia Sessuale

  1. Magia Nera e Magia Sessuale.

  2. Alchimia e Magia Nera

  3. Scienze e Pseudoscienze: Le teorie “Spermoterapiche”  di Lakhovsky

  4. Il Corpo di Luce e il metodo “Kremmerz”

  5. Alla ricerca dell’Immortalità: Avatarismo,  Vampirismo e Necromagia

  6. La Messa dello Spirito Santo e le Operazioni Teurgiche Sessuali

  7. Poteri Solari, Siddhi, e “Supereroi”

  8. Il Tantrismo Medievale e Il Mistero del Fiore d’Oro

Quarta parte
– La Magia Sessuale e le Teorie Energetiche

  1. La Via Energetica nel Simbolismo Esoterico Occidentale

  2. Dal Magnetismo di Mesmer alla Polarizzazione dei Sessi di Randolph

  3. L’inversione del flusso e il potere dell’Orgasmo

  4. Dall’Orgonica di  Wilhelm Reich ai Dispositivi Radionici

  5. L’attivazione di Kundalini: l’Hata Yoga e il Caduceo di Mercurio

  6. Il Risveglio di Kundalini: i Sintomi e i Benefici dell’Evoluzione

  7. Tantra, Sesso e Trascendenza: Magia e Psicologia

Prima parte

anima-mundi“Generalità”

In generale si sente parlare di magia sessuale, chiamata anche magia rossa o dei desideri, mentre più raramente si trovano informazioni sull’alchimia sessuale. Nonostante i due termini siano usati in modo interscambiabile, della prima, l’opinione dei più, è che si tratti di magia nera, quindi di qualcosa di pericoloso e praticato da persone deviate e senza scrupoli per scopi puramente materiali o peccaminosi, della seconda si dice che serva all’evoluzione spirituale e vada praticata sotto stretto controllo, seguendo precise prescrizioni e tecniche, in modo che possa rientrare nelle pratiche della cosiddetta magia bianca. In realtà, anche così viene spesso rifiutata e ascritta nuovamente alla magia nera.

All’alba del XXI secolo, il Sesso è dunque ancora considerato qualcosa di imbarazzante di cui parlare, in quanto trattasi di cosa “infida”, “sporca”, “peccaminosa”, “proibita”, “patologica”, “amorale”, in una sola parola “demoniaca”, utile solo a produrre perversioni e violenza e a tentare verso gli effimeri appagamenti della carne?
In parte bisogna ammettere che è così, nonostante la Rivoluzione Sessuale [1], ma per fortuna basta recarsi in una qualsiasi libreria per essere informati che il Sesso è esattamente anche il suo opposto, ovvero un potere dirompente e rivoluzionario, completamente gratuito e alla portata di tutti, capace di smuovere energie e rendere l’individuo intellettualmente e spiritualmente libero, felice, allegro e appagato, quando viene ovviamente vissuto nel pieno rispetto reciproco.

Esistono anche in questo caso due facce della stessa medaglia.
Il Sesso non è un male di per sé, anzi, tutto sta nell’uso che se ne fa.
Tutti sanno che non è mai lo strumento a essere dannoso, ma la mente di chi lo usa e il sesso è effettivamente uno strumento per produrre energia. Anzi mi verrebbe da dire che si tratta dell’unica altra fonte di energia veramente rinnovabile, inesauribile, pulita, alla portata di tutti, insieme alla luce solare. Il “colore” di questa energia, invece, siamo noi a definirlo, a seconda dei “colori” che abbiamo dentro, così alcuni useranno “davvero” il Sesso Sacro come sistema di trascendenza ed  evoluzione morale, potenziando la loro energia vitale e spirituale, mentre altri ne faranno “davvero” uno strumento di sfruttamento, coercizione e violenza. Quando parlo di Sesso Sacro mi rendo conto che implicitamente io lo assimilo all’Amore, ai sentimenti, all’affettività vissuta attraverso i sensi, ma questo non potrà dirsi di tutti i testi di cui parlerò e quindi è bene specificarlo subito.

Come distinguere una strada da un’altra non è nelle mie possibilità indicarlo, ma credo che la differenza sia determinata dal maggior o minore livello di ignoranza di coloro che dovrebbero trasmetterci le loro conoscenze e di noi che le accogliamo, quindi possiamo renderci contro delle differenze solamente vivendo, cioè attraverso l’esperienza personale e il confronto con l’esperienza altrui. Quando parlo di ignoranza intendo una minore esperienza emotiva e affettiva, quindi una ridotta capacità di trasmettere conoscenza spirituale, amore e saggezza. Al massimo si può dire che il confine tra l’abuso e l’uso dell’energia vitale si delinea nel momento in cui ci venga trasmessa o una mentalità che ci rende liberi e indipendenti, ma desiderosi di condivisione, oppure al contrario, si venga convinti che non sia necessario comprendere, ma solo obbedire: che non abbia senso cooperare, ma sia meglio dipendere da altri, divenendo sfruttatori a nostra volta [2].
A mio parere, un buon sistema di autovalutazione, potrebbe essere quello di vedere se l’ago della nostra bilancia interiore sia più spostato verso la Venere o verso il Marte, del famoso ed omonimo quadro dell’ermetista neoplatonico, Botticelli. (n.d.r. vedi articolo…..)

Alchimia o Magia Sessuale?

Se volessimo, in ogni caso, provare ad ipotizzare come dovrebbe essere l’Alchimia sessuale a livello ideale, cosa potremmo rispondere?
Niente di più, niente di meno che si tratta di una tecnica. Una tecnica che trasforma le energie sessuali potenziando l’energia vitale e trasformando la sfera emotiva e spirituale. Un sistema per allontanare l’ignoranza in favore di una autocoscienza personale, ma anche collettiva, essendo la società nient’altro che l’insieme di questi stessi individui che credono nella fratellanza e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, senza distinzioni di sesso, razza, censo e credo.
Qualsiasi altra forma di mescolamento e distillazione di energie mentali e spirituali che non comporti l’assoluta possibilità per tutti di ottenere gli stessi risultati non è più Alchimia. La filosofia dell’alchimia nasce come assolutamente cooperativa e paritaria, non comprenderlo e comportarsi diversamente è solo triste «imitazione dell’alchimia». Le differenze nascono a partire dagli obbiettivi che animano gli individui, ma non dal principio che anima l’Alchimia.

Si può dunque intendere l’alchimia sessuale, sfrondata di connotazioni negative e intenzioni egoistiche, come uno dei campi di azione dell’alchimia spirituale. La parte sessuale serve a liberare e trasformare le energie sessuali in energie vitali, mentre la parte alchemica che si occupa della sfera delle trasformazioni emotive e psichiche più profonde ha il compito di distillarle e raffinarle, rendendole molto più potenti tramite l’autocoscienza. Tutti sanno che il sesso senza la partecipazione attiva e volontaria della mente e dell’anima, non è niente. Se non si prova nessuna emozione, nessuna sensazione di fusione e scambio che un’unione così intima può creare, il risultato finale sarà solo di svuotamento. Quando invece “materia e spirito” si percepiscono l’un l’altra e si fondono in una “cosa” sola producono un’energia che riempie e arricchisce maggiormente chi la “evoca” se viene incanalata verso la crescita interiore. Cercando di essere più chiari, la parte sessuale scopre e mette a nudo l’Io nella sua interezza indifferenziata. È l’abito mentale che cade, ma è responsabilità dell’Alchimia fare da Specchio a questa nudità interiore, per dare un senso a questa liberazione, facendo conoscere l’Io a se stesso. Nell’Alambicco chiuso “ermeticamente” il sottile si separa dallo spesso, finché il Tutto viene ricomposto uguale e mutato in un’unica sostanza, in un’unica immagine. Alchimia e Magia Sessuale coincidono quindi nell’unica definizione di Alchimia Sessuale e non possono e non devono venir separate, come la mente dal cuore, l’istinto dalla ragione. Per lo stesso motivo gli Esoteristi di altra tradizione, che si rifanno a termini alchemici, divenuti ormai parte del bagaglio culturale comune, sovrappongono e scambiano continuamente i due termini  per rendere più chiaro e profondo il significato della loro “Magia Sessuale”. In questi casi sarebbe più corretto parlare di magia sessuale (di natura) alchimistica, di una specifica scuola esoterica, in altri casi ci si accorge che si parla effettivamente solo di magia sessuale.

I “famigerati” Testi

Mentre le tecniche dell’Alchimia Sessuale restano segrete, perché riguardano l’intimità interiore e l’esperienza personale incomunicabili a parole, quelle della magia sessuale più o meno alchimistica invadono le librerie.
Numerose sono le reinterpretazioni di manuali sessuali orientali, portati in occidente per vie commerciali nel periodo coloniale, destinate non più ai bordelli, ai circoli privati o ai cenacoli occultistici, ma riadattati al benessere della coppia del XXI secolo. Sono testi più “profani”, forse, ma contenenti tutto quello che c’è da sapere su tecniche e posizioni per una migliore e più sana attività sessuale in chiave spirituale, a partire da titoli come Tantra, un invito a vivere l’affettività, l’amore e l’erotismo in un modo libero e completo[1], a spiegazioni del Kama Sutra [2] da tenere sul comodino vicino al Tao del Sesso cinese, e a Come fare l’amore tutta la notte [3].
Se dunque una neo disciplina come la Sessuologia fa passi da gigante, occupandosi della crescita psicofisica dell’individuo attraverso libri e corsi dedicati a come riequilibrare le energie sessuali e a come imparare a relazionarsi meglio con se stessi e con gli altri, sul versante dell’antica tradizione esoterica, niente di nuovo sotto al sole. Continuano a circolare molti testi desueti e maschilisti, (persino se scritti da donne), che invitano all’utilizzo sperimentale e acritico di tecniche parziali, totalmente decontestualizzate, che forse neanche gli Esoteristi di oggi prendono più alla lettera, sebbene si tratti di “briciole cadute dalle tasche” dei loro avi.  Forse mi sbaglio, ma penso che il Sesso Sacro, nonostante la maggiore libertà sessuale, sia in realtà poco praticato come tecnica spirituale in ambito esoterico, a prescindere dalle ricerche “etnografiche” condotte in prima persona dall’antropologa Cecilia Gatto Trocchi [4], che appaiono effettivamente ridicole così come la sua autrice ha voluto presentarle. Coloro che utilizzano maggiormente la magia dei desideri, a parer mio, non sono gli Esoteristi, ma coloro che sono interessati al potere politico, economico e religioso, che ben sanno che chi padroneggia il proprio desiderio e conosce quello altrui, non solo non è più sotto l’influenza di nessuno (a parte il suo narcisismo), ma può dirigere e controllare i consensi e la direzione del  mondo, o quantomeno del flusso di soldi nelle sue tasche. A questo proposito basta vedere il deragliamento verso forme estreme di Marketing social-politico e PNL applicati ai rapporti umani [5].

I testi che si prendono la pena di ricostruire la storia di queste idee, sono soprattutto cronologico-descrittivi, utilissimi per la ricostruzione temporale e per capire i legami e le reciproche influenze tra i maggiori rappresentanti delle scuole esoteriche del tempo, ma non sempre utili per capire l’origine culturale di queste stesse idee.
Con tutta l’ammirazione per coloro che si sono dedicati ad un’opera coraggiosa come quella di rendere pubbliche le loro idee sul Sesso Sacro, molti di questi testi di fine ottocento, inizio novecento, letti nel XXI secolo, onestamente non possono dirsi immuni dal pregiudizio sociale, razziale, culturale, filosofico e sessuale, anche laddove cercassero di combatterlo. I numerosi paradigmi stratificatisi di epoca in epoca non reggono il confronto con la diversa coscienza dei tempi.  Niente di strano, «siamo come nani sulle spalle dei giganti, sì che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non per l’acutezza della nostra vista, ma perché sostenuti e portati in alto dalla statura dei giganti [6]», ne consegue che dobbiamo proiettarci verso il futuro elaborando il passato in una continuità dinamica, ma critica. Farebbe quindi piacere poter leggere un maggiore numero di testi anche esoterici, posteriori agli anni 50, che prendendo origine dalla comprensione di quelli più antichi, mantenendo quanto vi è di corretto, ma senza temere di indicare anche quanto vi è di superato e perché.
Se come immagino e spero i loro eredi, praticando, sono andati oltre questi limiti, la reinterpretazione della “dottrina” dove è? Forse semplicemente non ho cercato abbastanza, ma partendo dall’ipotesi che essa venga data solamente all’interno delle scuole iniziatiche, come è giusto che sia, non sarebbe corretto lasciare un’immagine meno confusa anche all’esterno? I testi circolano, e per fortuna questo non può essere impedito, ma ciò che si trova, anche se alla fine è sempre lo stesso principio visto da angolazioni diverse, avrebbe bisogno di un apparato critico scritto da quelle stesse persone che ne hanno conoscenza diretta.
È solo un consiglio, ma  quando una persona inesperta si avvina a scritti così decontestualizzati non può provare altro che un senso di confusione e perplessità se non riceve risposte soddisfacenti su: quali e quante Vie esoteriche abbiano effettivamente annoverato tra i loro rituali pratiche sessuali a scopo magico o trasmutatorio, perché lo hanno fatto, chi erano i “controversi” protagonisti della loro diffusione, verso quali finalità erano rivolte, quali sono le  fonti antiche o orientali da cui sono state attinte, ma soprattutto quale era la mentalità e la cultura di chi le ha interpretate, che pregiudizi avevano, quali marchi di infamia hanno ricevuto, non ultima e meno importante la domanda su quale sia  l’effettiva funzionalità di queste pratiche [7].

Da parte mia, non intendo occuparmi della storia del Sesso dalle origini ad ora, essendoci già  sufficienti libri [8] che hanno contribuito a creare consapevolezza generalizzata che il sesso sacro è stato ed è utilizzato da tutte le civiltà del passato e del presente e lo sarà anche in futuro. Preferisco concentrare il mio interesse sul periodo “moderno”, non da un punto di vista storico, anche se mi devo appoggiare sulle cronologie, ma da un punto di vista interno alla mentalità della nostra cultura occidentale. Un’impresa molto meno disperata del cercare di comprendere i motivi e le pratiche della sessualità sacra degli antichi babilonesi, la cui dimensione spirituale è più difficilmente sondabile per noi di quella dei nostri trisnonni, con i quali condividiamo gli stessi paradigmi culturali che ancora convivono e influenzano la nostra epoca.

I termini della questione: una strada obbligata.

L’ottocento in piena rivoluzione sociale, culturale e industriale si trovò a piantare involontariamente anche i semi della futura rivoluzione sessuale. Probabilmente questa colse impreparati molti  Esoteristi e ricercatori di inizio secolo che iniziarono ad accusare la religione cristiana di aver aperto le porte agli istinti più primitivi con i suoi metodi repressivi, senza contare che nel clero stesso vi era una assenza secolare di vera spiritualità.  La loro contro proposta era quella di stabilire un nuovo ordine sociale e spirituale, anche attraverso una revisione del sesso in chiave sacra, per impedire che il mondo impazzisse del tutto [9]. Alcuni pensarono addirittura di indirizzare questa revisione verso l’avvento di un nuovo paganesimo, ma  in entrambi i casi più che di un progetto di “rivoluzione culturale” su larga scala, è più realistico parlare di logica conseguenza dei tempi. La sopravvivenza di culti pagani ed eresie cristiano gnostiche, mescolate alla riscoperta filologica medievale e rinascimentale dei miti amorosi greci, unita alle scoperte antiquarie e archeologiche ottocentesche riguardanti la sessualità degli antichi [10], rivitalizzate infine dalla scoperta dei testi sacri orientali, non fecero altro che portare a saturazione una miscela esplosiva alimentata dall’alternarsi di momenti di repressione e curiosità per la sessualità in tutte le sue forme. Dagli amori degli dei a quelli dei grandi generali antichi, dall’omosessualità alla prostituzione sacra, dalle nozze sacre alle pratiche orgiastiche, dai falli esposti per indicare i lupanari al fallo di Dioniso portato in processione o tenuto velato e “dritto nella cesta” della Villa dei Misteri [11], pian piano ogni cosa tornò alla luce del sole e venne confrontato con ciò che proveniva dall’oriente. Il tutto venne filtrato dall’occhio di chi pur divenuto capace di criticare il creazionismo, (considerato fino ad allora unica spiegazione del mondo e delle sue leggi fisiche, morali e sociali), non voleva né poteva distaccarsi completamente e bruscamente da quello che comunque restava il collante della cultura europea. Si poteva contestare l’ordine sociale tra nobili e poveri, cancellare la monarchia francese, inaugurare la democrazia degli Stati Uniti d’America, mettere in discussione la veridicità della storia del mondo raccontata nella Bibbia, lottare contro l’interferenza religiosa della Chiesa nella libertà di pensiero, ma pochi dubitavano dell’esistenza di un Dio che osserva l’umanità, la giudica e dispone del suo futuro ultraterreno. Qualsiasi strada innovativa uno intraprendesse, questa veniva a scontrarsi inevitabilmente con la religione e come nel medioevo e nel rinascimento, anche nell’ottocento la rotta continuava ad essere tracciata: se si tentava una conciliazione tra religione misterica e sesso sacro si veniva tacciati di eresia, se invece ci si contrapponeva e “ribellava” ai dogmi cristiani l’accusa era ancora una volta di  stregoneria e satanismo.

Sesso Sacro nella Bibbia

Esisteva un’idea di Sesso Sacro anche nel Cristianesimo delle origini, da prendere come modello, per l’esoterismo cristiano di fine ‘800, risvegliato dalle pratiche tantriche delle religioni indiane?
Si, esisteva.
Il più antico testo di erotismo sacro ebraico-cristiano, disponibile a tutti, è il  Cantico di Cantici [1], che dai libri sapienziali è confluito nel Vecchio Testamento della Bibbia. Spiegato dai commentatori come l’amore tra Dio e Gerusalemme, non risente degli effetti sessuofobici devastanti che la credenza in un peccato originale ha lasciato sulla successiva interpretazione teologica cattolica. Nella spiegazione di Guido Ceronetti, viene rivelata tutta la potenza dell’Amore Mistico e Sessuale del popolo ebraico, che sfugge in primis alla censura patriarcale del suo tempo coprendosi con strati e strati di metaforici veli, che  il traduttore sapientemente risolleva:

«Mi abbeveri di baci la tua bocca, perché il tuo amore inebria più del vino [2].»; «Portami nella cantina. Piantami il tuo stendardo, amore. Con dolci d’uva e con mele sostentami risuscitami. Muoio d’amore [3].»; «Le tue labbra sono un filo scarlatto, desiderabile è la tua bocca […] Mi travolgi la mente, sorella mia e sposa. Mi travolgi la mente. Con un solo sguardo, con una sola collana del tuo collo. Meravigliose le tue carezze sorella mia e sposa. Più del vino meravigliose. E l’odore che emani supera ogni profumo. Favi colanti le tue labbra oh sposa. Miele e latte nella tua bocca. Come un Libano di aromi delle tue vesti l’odore. Tu sei l’Oasi sprangata, Sorella mia e sposa. La Sorgente Turata, la Fonte Sigillata. I tuoi scoli sono un Giardino Paradisiaco di melograni, di hennè di nardo di frutti preziosi. […] Entri il mio Amato nel suo giardino, per mangiare quel frutto prodigioso [4]»; «Nel mio giardino entravo, Sorella mia e sposa. E la mirra e ogni essenza ne rapivo, e tutto il favo del miele mangiavo e il vino e il latte bevevo. […] Io dormivo ma il cuore mio udiva, la voce del mio amico che bussava – Aprimi sorella mia. Amica mia, colomba mia, perfetta mia. La rugiada ha coperto la mia testa. La notte ha inumidito i miei capelli – Già mi sono svestita e mi rivesto? Mi sono lavati i piedi e torno a sporcarli? L’amato mio toglieva dal buco la sua mano e le me cavità muggivano per lui. Per aprire al mio amico io mi alzavo. Al suo richiamo la mia anima usciva e la mia mano mirra colava. Dalle mie dita la mirra fluiva sul chiavistello che impugnavo. Apro all’Amato mio. L’Amato mio era sparito [5].»; «Dove è andato il tuo Amato, O tra le donne la più bella? […] Il mio amato al suo paradiso, alle aiuole di balsamo è disceso. Bruca nell’oasi e coglie rose. Io del mio Amato e il mio Amato è mio. Bruca le rose [6].»; «La tua vulva è un curvo alambicco di odoroso liquore non è mai secca, una manata di grano in un roseto, ti giace in mezzo agli inguini. […] Amico mio vieni, usciamo per la campagna, passeremo la notte in mezzo agli orti. Là ti darò il mio latte. […] Tra i frutti acerbi e i maturi, dietro la porta, per te ho nascosto quanto c’è di più ricco Amato mio [7]»; «Ah fossi tu mio fratello, da mia madre allattato fossi tu stato. Trovandoti per strada ti bacerei. Potrei farlo senza vergogna. […] Col liquido odoroso e il lacrimare della mia melagrana t’irrorei. La tua sinistra sotto la mia testa e la tua destra mi abbracci [8].»… e Ceronetti, senza falsi pudori, ma con alte  punte di “penetrazione erotico mistica”, superiori a qualsiasi testo di magia sessuale, spiega: «Nove sono le porte del corpo; questa, a cui Apollinaire scioglieva il suo hallèl, è la nona. La mano penzola dal buco della porta sprangata, la mano che sfiora la porta di corallo e si cambia nella mano che Gerusalemme ha (nefas) odorato, e appena la porta si apre si ritrae e sparisce per la porta chiusa facendo muggire il vuoto della carne, sono momenti di spasimi di un sogno. La visione erotica fa gocciolare la mirra, che è la quinah muliebre nella sua più pura manifestazione, e le dita calmano il fuoco che si è acceso nello stato di mezza veglia. Ma nel buco nessuno è entrato, dalla stanza nessuno è uscito. L’Anima amante di Dio si masturba in solitudine, sognando che l’amato è vicino. Si alza e va ad aprire, l’Amato è sparito, la strada è deserta. […]  A volte invece, fu la ferita. La mano dello Sposo che entra in sogno per la porta chiusa e lascia vuote di sé le cavità occulte è atteso, si cambia in un dardo tutto d’oro che ha sulla punta un fuoco, e si immerge nel cuore più volte, perforandolo da parte a parte, tocca tutti i visceri e uscendo per immergersi di nuovo sembra portarli via tutti dentro l’incendio di quella punta, mentre il corpo svuotato e dolorante si riempie di una pace d’amore inesplicato e infinito [9]. […] Il dardo cherubinico si è immerso ripetutamente in quello spirituale bersaglio cuore, come la spada dell’esecutore mosaico negli inguini della moabita agli Shittim. Quel buco è uno spioncino: chi applica gli occhi può vedere un paesaggio bruciato che esala deliziosamente, come una incredibile fioritura. Divini amoris cuspide. In Vulnus icta concides. […] L’esegesi erotica del Cantico, aiuta a capire anche questo foramen d’amore di una sapiente e fatata monaca, figlia del Carmelo, senza esserlo di Gerusalemme, discesa da ebrei convertiti [Ceronetti si riferisce a Santa Teresa ed alla celebre statua del Bernini che la ritrae, trafitta dal dardo dell’amore divino, in un’estasi erotico mistica senza precedenti nell’arte cristiana]. Come la figura della porta rimanda ad altre porte, a infinite porte, il buco del sogno del Cantico rimanda ad altri buchi, di ferita celeste e di apertura su realtà indicibili [10]. […] Nell’alchimia del Cantico [il vino profumato] è la regina delle essenze, nel magnetismo universale un magnete nel quale la Sofia divina ha messo una grandissima forza di attirare le anime e i corpi […]. Il Cantico per condurre all’anima, ha scelto l’organo che ha più somiglianza con la porta e la stanza vuota, la strada disabitata dove l’anima insegue l’anima attraverso l’estasi, il tormento e la sguaiatezza [11]. […] Traduco mi stravolgi la mente, stravolgimento che per un antico, semita o greco, non ha niente di negativo, perché lo stravolgimento mentale è la condizione del passaggio ad un ordine superiore [12]. […] Il mio nardo manda il suo odore (1,12) e Le mandragore mandano odore (7,14) sono sfingi gemelle della gnosi erotica roride di enigma. Non c’è nessuno dubbio sull’esclusione di allusioni agresti quando un testo parla di mandragore. Quelle che si disputano Lea e Rachele sono molto vicine alla mano di Giacobbe, ne rappresentano la forza e il potere. La mandragora somiglia alla mano, bere il suo succo equivale a un’impregnazione spermatica. […] La pregnanza simbolica è resa trasparentemente dall’identità di radice semitica (d-d) tra Mandragore, Mammelle, Carezze, e Godimento Amoroso, meraviglioso cerchio in cui anche il nome del re profeta David è compreso. La stessa radice stringe anche vaso (dud) e mano (iad). Qui c’è ambiguità: le mandragore indicano la mano e quel che della mano non deve essere deviato dalla porta, altrimenti come Onan si muore […] tra il loro odore e quello de nardo c’è simpatia e corrispondenza –  ma in quanto, anche, carezze amorose mandano odore, sono atti carichi di emanazioni del profondo, hanno il potere di aprire tutte le cose, antiche e nuove. […] Nardo e Mandragore sono la nudità come energia attiva, la forza afrodisiaca del corpo, il cui fine non è la semplice cattura dei sensi.[…] Le mandragore (carezze, mammelle, godimento), attirano nella stanza vuota, dove si celebra il triplice mistero della conoscenza erotica, psichica e spirituale [13]. […] Manca il Male nel Cantico … il Male come […] demiurgo oscuro, contrario, contesa, pericolo, mescolanza, perdizione, avversario, tenebra, morte. […].  Il male è assente, perché è assente il Dio che lo crea per misurarsi con lui e vincerlo. […] Chi è giustamente stanco del troppo Dio che è in Giacobbe, nel levitico respira. […] Nel cantico la polvere di un sogno femminile sta al posto di Dio. E’ questo che attira [14]. Nelle tue stanze fammi entrare o re Dove godremo e avremo gioia insieme. Si aprono anche per l’amata, le stanze vuote, le cantine, i cunicoli del sogno della via erotica come via gnostica […] Amata è Amato, Amato è Amata, senza asservimento a una condizione sessuale che appena oltre il velo non ha più senso. Ma la lettura del testo, fatalmente, cambia secondo il leggente. […] Tutta la visione del Cantico è smisuratamente passionale. La visione intellettuale è il proprio di una lettura maschile […] Non essere più né uomo né donna, pensare androginamente, dà l’intelligenza perfetta di tutte le figure[…] [15]».

Teniamo tutto questo a mente, perché lo ritroveremo spesso “fatalmente cambiato”.

Gnosticismo antico e “nuovo”

L’altro testo più antico arrivatoci, che ci palesa la dottrina cristiana, ma gnostica del Vescovo Valentino è invece il Vangelo gnostico di Filippo dove si fa continuamente riferimento al matrimonio sacro. Prima della sua riscoperta nel 1945, a Nag Hammadi, non è detto che frammenti di questo testo  o della dottrina in sé non circolassero segretamente o semplicemente da “bocca a orecchio”. Le stesse accuse di “uso del sesso” furono, infatti, attribuite in epoca medioevale alle comunità cristiane catare, albigesi e templari, di chiaro orientamento gnostico manicheo [16], anche se contemporaneamente erano circondate da un’aura di “purezza” e “castità”, al punto che diventa difficile distinguere tra la diffamazione e qualche forma di reminiscenza di ierogamia più antica. Altra storia se ci si addentra nei movimento neo gnostici di fine secolo, perché qui l’uso del sesso è certo e documentato dai testi.

Nel XIX secolo, soprattutto in Francia, si svilupparono, le cosiddette “chiese cristiane neo-gnostiche”. Una branca di questo movimento era rappresentata dalla Ecclesia Gnostica Catholica di  Theodor Reuss (1855 – 1923), il quale appartenendo a svariati ordini esoterici mescolava elementi di magia cerimoniale, tantrismo, occultismo, rosacrocianesimo, massoneria e teosofia. Le sue informazioni derivavano evidentemente da contatti e fonti ancora posteriori se pensiamo a Cagliostro (1743 – 1795) e a Eliphas Lévi (1810 – 1875) che ispira  Oswald Wirth (1860–1943) a ideare per il suo celebre mazzo di tarocchi l’Arcano del Diavolo con chiaro carattere sessuale ed alchemico, ma dato che oltre un certo punto si corre il rischio di perdere il filo della matassa è meglio concentrarsi su quello di cui si ha testimonianza. Diciamo quindi che dall’opera di sperimentazione e divulgazione di Reuss discesero da un lato forme di magia sessuale cristiana ad indirizzo gnostico, mentre dall’altro lato emerse  una corrente che potremmo considerare come il suo pensiero “avversario”, ovvero una forma di magia sessuale che nasce gnostica, ma diventa sempre più pagana e che in parte viene tacciata, a torto, di satanismo [17], mentre per il resto si attribuisce orgogliosamente da sola questa denominazione. Vediamo prima di tutto l’esoterismo cristiano.

L’Esoterismo “cristiano” [1] neo gnostico: Sesso e castità, ritenzione del seme e generazione del corpo di luce.

Tutte queste cose apparentemente opposte sono conciliate dalla magia sessuale di matrice cristiano – gnostica, forse perché come recita un vecchio proverbio, «di necessità, virtù!».  Chi vuole seguire la via della castità e della continenza, in base al proprio credo religioso, lo fa, ma tutti gli altri che non ci riescono e rischiano di sentirsi ingiustamente come degli immondi peccatori incontinenti cosa devono fare? Semplicemente si rivolgono al cristianesimo esoterico. Sia chiaro, che questo aspetto non è riconosciuto dall’ecclesia ortodossa che invece di comprendere le necessità umane sta chiusa in se stessa, generando mostri, ovvero genealogie di Papi e cardinali sesso-dipendenti, inquisitori dediti alla violenza sessuale, notizie quotidiane di cause aperte contro centinaia e centinaia di preti pedofili sparsi nel mondo.
Il cristianesimo esoterico, non sembra essere altro che una forma di mistica cristiana che cerca di recuperare quella ormai perduta con il cristianesimo delle origini. Si rivolge in realtà a persone veramente religiose che vogliano praticare una sorta di matrimonio perfetto tra coniugi, i quali non volendo né procreare dopo 10 figli, né mettersi il preservativo, (simbolo ai loro occhi di desiderio puramente sessuale), né praticare l’autoerotismo, né votarsi alla castità, che li renderebbe più deboli verso i desideri fisici e li allontanerebbe affettivamente, possono trovano un perfetto compromesso nel potersi amare corpo e anima, attraverso il sesso, come momento trascendentale di unione mistica, per mezzo della tecnica della ritenzione del seme e il riassorbimento degli umori femminili. In questo atto di amore, possono sentire di entrare in contatto con il divino, purificando ed elevando attraverso il loro amore spirituale, anche il loro amore fisico, trasmutando il tutto in qualcosa che trascende il semplice amplesso biologico.

Le origini ebraiche del sistema attraverso la visione dei Cabalisti e della Teurgia

In Cabala ed erotismo [2] leggiamo:

«“Sia l’uomo che la donna sono meritevoli della presenza divina, (la Shekhinah) dimora tra loro, altrimenti un fuoco li consumerà”. […]  l’atto di unione tra l’uomo e la donna, quando compiuto secondo il rituale ebraico, […] è caricato di un significato teurgico. […] l’unione sessuale perfetta influenza realmente la presenza divina, determinandola presso la coppia meritevole […] Abraham Abulafia, Isaac d’Acco, o qualunque altro cabalista […] erano verosimilmente sposati o , per lo meno, contemplavano come legittime le relazioni sessuali da un punto di vista propriamente religioso [3].».

I mistici cabalisti parlano quindi della necessità dell’attività sessuale, che non deve essere repressa, altrimenti potrebbe generare degli “eccessi”, ma neanche deve essere confusa con il perdersi nei piaceri della carne allontanandosi da Dio. La Cabala, la disciplina esoterica degli ebrei, (non riconosciuta dalla religione ebraica), ammette sulla base di testimonianze fondate sui sacri testi, l’importanza del sesso nella coppia come qualcosa di sacro, intimamente legato a Dio. L’autore in questo è preciso, più di qualsiasi altro: l’unione sessuale dove regna la presenza divina è carica non di magia , ma di “significato teurgico”. Il termine Magia è difatti solo un contenitore, che secondo la concezione antica ha in sé la possibilità sia del bene che del male sotto forma di Teurgia e Goetia.  In questo caso il termine Teurgia appare un po’ fuori contesto [4], visto che questa obbliga gli dei a manifestarsi, ma rende comunque perfettamente chiara l’intenzione dell’autore di descrivere l’unione tra i coniugi come “momento” in cui la divinità scende in loro. Etimologicamente Teurgia significa “operazione divina”: da theos (dio) ed ergon (opera), « è una ieratikè pragmateia, (attività sacra) il contrario della anosiourghia (empietà). […] Giambico, il cui filoteurgismo deriva direttamente […] dagli Oracoli Caldaici, intendeva la teurgia «come “la “sapienza” e “l’arte” della magia utilizzata per finalità di carattere mistico religioso” e “il complesso di operazioni finalizzate a stabilire un diretto contatto con la realtà Divina” [5]». Michele Psello che tradusse gli Oracoli nell’XI secolo a Bisanzio, interpretando la cosa in ottica cristiana chiarì che «stando agli Oracoli, il “fiore dell’intelletto [6]” è di per sé impotente a condurre l’uomo sino a cogliere pienamente il divino; il rito teurgico resta dunque indispensabile e, a volte implica la costrizione degli dei […] Esso differisce dagli oracoli ufficiali per ciò che concerne l’ingresso della divinità nella persona poiché si credeva che la divinità vi penetrasse “non per spontaneo atto di  grazia”, ma rispondendo alla chiamata dell’operatore […] o addirittura subendone la costrizione. Inoltre l’arte teurgica si distingue dalla comune magia per il fatto di essere sempre usata con scopi mistico-religiosi. [7] » Da qualsiasi parte si guardi la cosa, appare chiaro che la divinità e con essa l’illuminazione o la benedizione scendono solo per permetterci un’ascesa, che viene accolta solo da coloro che si rendono recettivi a farsi possedere da qualcosa al di fuori della sfera “profana” o che riescono a trovare anche nel quotidiano la bellezza ispiratrice ed elevatrice del trascendente. L’unione con il divino si esprime in modo naturale con la metafora sessuale e riguarda una forma di magia “divina”, per questo motivo può essere vissuta dall’anima non solo intellettualmente, ma anche attraverso la carne, poichè “la bellezza, come il peccato sta nell’occhio di chi guarda”:

« […] l’universe cose sono conservate […] e vengono congiunte alle cause per mezzo della follia d’amore; altre per mezzo della filosofia; altre ancora per mezzo di una potenza teurgica la quale è superiore a ogni umana sapienza. Essa raduna insieme le caratteristiche felici della profezia, le potenze purificatrici dell’arte purificatrice e iniziatrice e tutte insomma le operazioni di un invasamento che tutti ci prende e proviene da Dio [8]

La procreazione materiale, quella spirituale e l’apocalittica.

Nella mistica ebraica la procreazione è il fine dell’unione mistica, quindi non vi dovrebbe essere sesso senza generazione, da qui la “maledizione”, verso chi si comporta come Onan, da cui nasce la famosa leggenda sui rapporti tra la masturbazione e il restare ciechi…:

«“Se il tuo seme è dopo di te, la Shekinah risiede (in giù), se non vi è seme dopo di te, su cosa dimorerà la Shekhinah, sugli alberi e sulle pietre?”.

La procreazione è indispensabile per la realizzazione dello stato ideale della Shekhinah: non solo essa è presente durante l’unione tra la sposa e lo sposo, ma grazie alla natura produttiva di questo atto, essa continua a dimorare quaggiù [1].»  Questo appare piuttosto naturale per un popolo, che ha saputo trasformare in un maggior attaccamento alla vita, il suo essere stato violentemente perseguitato, ma sia ebrei che cristiani condividono anche una concezione “apocalittica”  riguardo la concezione della via in su e la via in giù [2].

«Messianesimo e Escatologia presentavano un complesso di sfaccettature in cui si riconoscevano le aspettative di tutti. La voce dei profeti era ormai cessata e relegata ai margini. […] In parte collaterale a questi movimenti, in parte sotto la spinta di un dualismo cosmico di origine iraniana o per un semplice dualismo etico, sorse e si ingigantì in movimento, che molto più tardi, la lingua greca chiamerà “apocalittico”. Suo scopo, in tanta confusione, era indirizzare l’attenzione alla scoperta del passato e del presente per giungere ad afferrare il senso di tutta la storia come una unità, alla quale Dio ha stabilito un termine che segnerà il trionfo completo e definitivo dei giusti per i quali avrà luogo l’inizio di una nuova epoca senza storia: sarà l’epoca della salvezza, della felicità e della libertà – naturalmente in un mondo rinnovato, dopo la radicale eliminazione di tutti i malvagi, alla fine di grandi conflitti e dopo uno straordinario intervento risolutivo della divinità. […] Tutti allora avrebbero constatato la fedeltà del Dio dell’alleanza a tante promesse fatte ai giusti, poiché dopo la terribile lotta cosmica tra giusti e malvagi, avrebbe avuto inizio il regno di Dio su questa terra.»

Tra il III e il I secolo a. C. gli Ebrei, ritenevano che il conflitto risolutore fosse prossimo. Con una calcolata crudeltà, senza precedenti, Cartagine e Corinto erano state letteralmente cancellate dalla faccia della terra insieme ai loro abitanti. La situazione storica era diventata drammatica, per tutti quei popoli che si trovavano stritolati tra il martello e l’incudine, ovvero tra l’espansione sanguinaria dell’Impero Romano e l’opposizione dei regni dei Diadochi che per resistere fagocitavano ogni cosa [3]. La speranza in un Salvatore, ma soprattutto in una Palingenesi, che avrebbe portato alla risurrezione dei giusti, (morti prima della grande battaglia finale del benemale), non poteva che trovare ampia diffusione presso gli israeliani, influenzati dalle concezioni iraniche del Mazdeismo Iranico, accolte anche dalla filosofia greca [4]. Con l’inizio del I secolo d.C., si fece però strada una nuova forma di Apocalittica, quella Cristiana, che poneva al centro della sua predicazione la necessità di dimostrare di essere “tra i giusti”: contro il

«L’ambiente della predicazione di Gesù era indubbiamente saturo di apocalittica, ma le parole che portano il suo timbro autentico e vertono direttamente sull’argomento sono sempre di netto rifiuto: egli non volle mai porsi su questa strada; al contrario, assegnò agli apostoli il compito di predicare sino ai confini del mondo […] La letteratura cristiana, in epoca relativamente recente (prima metà del II secolo d. C. ) nella più antica Apocalisse di Pietro non accoglie più eventi cosmici o socio – politici (guerre, terremoti, sconvolgimenti terrestri e celesti, ecc. ) ma rivolge tutta la sua attenzione all’arrivo di Cristo per il giudizio finale e riserva il più grande spazio a un nuovo aspetto dell’apocalittica: la descrizione delle condizioni in cui nell’aldilà si troveranno, dopo la condanna, i malvagi. […] non più il giudizio in relazione a un popolo, ma a tutti i popoli, non più retribuzioni quaggiù, ma nell’aldilà, non più l’importanza di una fede piuttosto di un’altra; l’attenzione è rivolta alla condotta sociale e in particolare all’amore […]» [5]

Se da una parte l’unione sessuale tra la sposa e lo sposo serve quindi per la generazione umana, benedetta dallo spirito divino, dall’altra può servire a generare un miglioramento spirituale in attesa del giudizio universale: momento che preoccupa tutti i cristiani. Ecco allora che l’esoterismo cristiano del XIX secolo, desideroso anch’esso di rigenerazione e ritorno al divino, accoglie in sé la filosofia Tantrica che vede «la relazione sessuale infeconda al servizio della coscienza mistica [6]». Del simbolismo verticale dei due aspetti della kabbalah, gli gnostici delle origini scartano quello teosofico che «si riferisce alla manifestazione divina come ad una compagna » e mostra i cabalisti «come coloro che realizzano il ruolo maschile nel loro rapporto con il divino [7]», si tengono solo quello estatico, che «rappresenta il mistico o le sue facoltà spirituali come femminili, allorché le potenze superiori, all’occorrenza l’Intelletto Attivo o Dio stesso, sono contemplati come maschili [8]». In sostanza i due coniugi possono raggiungere parimenti, ognuno per sé ma insieme, un livello superiore di coscienza, accogliendo le energie divine e proiettando le loro rinnovate energie spirituali e vitali nella costruzione di un corpo di gloria, un corpo di luce attraverso il quale l’umanità meritevole dovrebbe risorgere all’avvento del giudizio finale preannunciato dalla rivelazione (apocalisse) di Giovanni, «di inequivocabile intonazione gnostica [9]» e accettata nel canone degli scritti biblici sacri, solo intorno al V secolo d. C. [10].

Esistono però più abiti, come si legge nel testo della Pistis Sophia. Idea che per chissà quali vie [11], deve aver portato la Scuola Teosofica a postulare i corpi e i piani sottili (strati dell’aura, doppio eterico, corpo astrale, piano mentale, ecc.) mescolando alle concezioni gnostiche e cabalistiche, la filosofia energetica orientale del Prana e dei Chakra, in una «Grande Sintesi». Questi abiti non sono altro che forme di illuminazione sempre superiori, che danno poteri sempre più grandi come si legge nei capitolo Il ritorno di Gesù e il suo abito; Gesù, i due abiti, i misteri:

«[Gesù appare ai discepoli dopo la resurrezione] “Coraggio, sono io. Non abbiate paura!” Udita questa parola, i discepoli dissero: O Signore, se sei tu, ritrai la tua luce splendente affinché possiamo star dritti, altrimenti i nostri occhi sono accecati e noi – come il mondo intero – restiamo sconvolti a motivo della grande luce che è in te. […] Allorché, dunque il sole si levò in Oriente, il primo mistero – quello che esisteva fin dall’inizio, dal quale io stesso sono venuto, non nel tempo anteriore alla mia crocefissione, bensì ora – per ordine dunque di quel mistero mi fu mandato il mio abito luminoso; egli me lo aveva dato fin dall’inizio e io l’avevo deposto nell’ultimo mistero […] Quell’abito l’avevo lasciato nell’ultimo mistero fino a quando non fosse giunto il tempo di rivestirmene per iniziare a parlare col genere umano e rivelare tutto dall’inizio della verità, fino al suo compimento, trattando dell’interno degli interni, fino all’esterno degli esterni e dell’esterno degli esterni fino all’interno degli interni [12]» ; «Nell’abito trovai un mistero scritto in cinque parole di quelli che abitano in alto[…]. O mistero che è fuori, nel mondo,e dal quale ebbe origine il tutto – questa è l’intera uscita e l’intera salita, dal quale sorsero tutte le emanazioni e quanto in esse si trova, dal quale ebbero origine tutti i misteri e tutti i loro luoghi – scendi, su di noi che siamo tue membra; noi siamo con te, siamo una stessa cosa. Tu sei il primo mistero che esisteva dall’inizio, nell’ineffabile, prima di uscire: tutti noi siamo il nome di quello. Ora tutti insieme ci avviciniamo a te presso l’ultimo confine, cioè presso l’ultimo mistero dal di dentro: esso è una parte di noi. Ora ti abbiamo inviato l’abito che ti appartiene fin dall’inizio […] Ecco il suo tempo è compiuto: rivestilo, vieni da noi. Noi tutti, infatti, veniamo da te per rivestirti del primo mistero e di tutto il suo splendore, perché lui stesso ce lo ha comandato; è il primo mistero che ce lo ha dato – esso consta di due abiti – affinché noi te ne rivestiamo: tu ne sei degno giacché sei anteriore a noi ed esisti prima di noi. […] Nel primo si trova l’intero splendore di tutti i nomi, di tutti i misteri, e di tutte le emanazioni degli ordini, degli spazi, dell’ineffabile. Nel secondo abito c’è l’intero splendore del nome di tutti i misteri e di tutte le emanazioni che si trovano negli ordini di ambedue gli spazi del primo mistero [13]

La creazione “degli abiti” racchiude in sé la chiave di ingresso e di uscita per la vita materiale, la vita dopo la morte e la vita spirituale. L‘abito o corpo di luce, si compone di più abiti (o strati), cioè vi sarebbero più livelli di illuminazione, che conducono sempre più in alto sulla scala della risalita grazie anche a delle parole di passo in essi contenute. Di qui lo stretto legame con la Teurgia, come magia che chiama gli dei attraverso i loro nomi segreti, ma soprattutto indizio dell’assorbimento all’interno dello gnosticismo di principi misterici indo-iranici ritrovabili nel culto di Mitra, di cui si è perso completamente senso e memoria.

Le posizioni “migliori”

«Secondo Abulafia» l’esito finale dell’estasi è “il piacere dello sposo e della sposa” [14]» . La sincronia è tutto e questo spiegherebbe come mai nei libri sacri indiani, si trovino anche testi come il Kama Sutra, riguardanti le posizioni più favorevoli, e le tecniche migliori per raggiungere il piacere. A questo proposito nel Talmud è stata sviluppata l’idea di un parallelismo tra l’unione sessuale pura ed il Sancta Sanctorumarca dell’alleanza: « i cherubini si  volgono l’uno verso l’altro quando Israele compie i comandamenti, […] o la volontà di Dio, ma quando essi sbagliano, i cherubini stornano il loro volto l’uno dall’altro. […] Pare di conseguenza che il compimento della volontà divina e l’amore di Dio per Israele trovino espressione nella posizione sessualmente orientata dei cherubini. […] La costruzione del Tempio o il compimento dei comandamenti – e nel nostro caso coloro che sono avvinti nell’atto sessuale – conferma la restaurazione dello stato iniziale della presenza Divina [15]

Elena Frasca Odorizzi

L’Alchimia Sessuale, il suo significato e i suoi rapporti con la Magia Sessuale “moderna”.ultima modifica: 2010-04-08T14:08:37+02:00da giovannisantoro
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